Omeopatia musicale: pillole per attenuare il male dell'insensibilità culturale dilagante.
Curarsi con la musica senza necessariamente ricorrere al suono...

domenica, febbraio 08, 2015

Sylvano Bussotti: "Il catalogo è questo"

Sylvano Bussotti (Firenze, 1° ottobre 1931)
Se volessimo paragonare l'intensità dell'onda sonora all'esplosione accecante della luce, e ricordassimo quando, nudi e fanciulli, nei cavalloni più infuriati di un mare d'agosto, ma prossimi alla riva, inebriava la sensazione di venire sommersi, soffocare, annegare, soccombere infine, sì che la vista del tutto inondata nell'appannarsi liquido di spruzzi e berle acquatiche, di traverso la fresca, e più frizzante, frustata d'onda e spuma, si spalancava invano verso un sole cancellato del tutto; e luce, suono, frastuono e sommovimento, in un orgasmo solo esaltando l'ingenua scoperta che di dietro ad essa (la luce) sta l'infinita profondità del senso, - se osassimo, direi, quel paragone, senza pudori letterari o reticenze professionali, corrisponderemmo in qualcosa di essenziale alla comprensione, ed esecuzione corretta, di un movimento cardine in quest'ampia pulsione sinfonica, incominciata a scandire pochi anni fa ed oggi, per la Biennale, provvisoriamente raccolta nel tempo parziale di un bel concerto.
Scrivo del movimento intitolato Raramente, nel suo paragrafo a) derrière la lumière. (Al tempo stesso allegro e malinconico - scherzoso e mistico - l'appellativo non mancherà di alludere, a causa non soltanto della lingua francese, a quell'assai materiale ricerca dell'animo in una sete peccaminosa e terrena che all'idea di nascondere, col mezzo accecante della luce, il recesso più fondo di tutte le bellezze, perviene in musica mediante un meccanismo, in definitiva molto più tecnico - strutturale - che di natura empirica). Lettere L, M, N, O della partitura allo stato attuale; che sono le quattro grandi famiglie di strumenti, raggruppate per la durata di cinque misure ciascuna, eseguibili tutte sia separatamente - anzi: da eseguire tutte, come sta scritto, separatamente - nella successione indicata, e sovrapponibili mediante accorte combinazioni. Per la sequenza delle sovrapposizioni non si consiglia di attenersi alle necessità di spazio delle pagine (8, 9 e 10) così come sono scritte. Il brano è violentissimo come interna struttura, prima ancora che in volume sonoro, o nella strategia drammaturgica consequenziale; ed è  materia greve, robusta, escatologica: non soltanto "brillante"; vi sono, in questo brano, rifiuti e scorie della materia sonora, e pericolosi, ma vivi, compiacenti. Attaccare simultaneamente L, M, N, O; cioè il totale degli strumenti assieme, per poi cedere subito nella prima cadenza di tre misure - clarinetto basso e controfagotto - scritta a metà di pagina 9 (tre prima di N). E poi da capo: lettera L da sola, cui segue lettera M. La lettera N viene quindi presentata per la prima volta in sovrapposizione con l'inizio (lettera L); si volta pagina ed esegue la cadenza del trio grave: clarinetto basso, controfagotto, tuba (capo pagina 10) e poi lettera O, gli archi da soli. E subito da soli gli ottoni della lettera N (ovviamente soltanto le cinque misure solite) per rieseguire tutti i fiati assieme (lettera M, N) - saltando le due misure del duettino scuro già detto prima - e poi: L, O (percussioni, arpa e tastiere con gli archi); M, O (ancora gli archi, ma con gli strumentini, i legni). Concludere con L, M, N (si escludono gli archi - e le due cadenze) per attaccare poi subito il paragrafo b) l'éducation à la danse (contro la sgambettante, ritmica parvenza, d'educazione affatto severa, in realtà ritratta) che, ansiosamente, malgrado attacchino non più di dodici strumenti solisti, suonerà dapprima come una "falsa ripresa" del precedente calvario.
Non tutte, ma quasi, le combinazioni possibili si sono esaurite. E' da dire che vorremmo lasciare ai direttori d'orchestra la libera fantasia di sperimentarne altre, soprattutto mutare le sequenze; e al fiato, alla resistenza fisica dei professori d'orchestra, la libertà di porvi qualche limite. Certo attaccare con il totale ad esempio, è un rischio (una sorta di sacrificio) che si corre. Tradizionalmente verrebbe da riservarlo alla conclusione. Oppure sarebbe più elegante porlo al centro di simmetrie nel rimando.  scoppi subito il flash più barbarico e intenso, la cui forte, prolungata scia puzzerà di cometa. In tutte le manieri qui, dentro, va ricercata la flessibilità delle mostruose voci clamanti, malgrado il rigore richiesto del metronomo (più per disciplina che in realtà). Elastica dilatazione di un sistema muscolare interno si otterrà con pazienza (e astuzia) soppesando sottilissimamente i vari piani sonori nelle sovrapposizioni; aver cura di appannare di un minimo quei gruppi che dovranno ripetersi di seguito; evitando altresì, e soprattutto, la minima cesura, se non premeditata e a sorpresa, tanto da "truccare" ogni attacco di nuova sezione sovrapponendolo di un minimo alla corona che ancora risuona del palpito precedente. Insomma, non dar tregua all'impulso.
Il brano è stato scritto più di un anno orsono, situato al centro di una partitura (commissione del festival di Donaueschingen) che alla scrittura, densissima, orchestrale si abbandonava con slancio, vista la rarità di una pratica concessami con rigorosa, severa parsimonia. Così come per il flauto, scrivere per orchestra mi è stato spesso negato, se non di riflesso, privandomi volontariamente di un mezzo che troppi musicisti con troppa disinvoltura fingevano di possedere. Titolo generale dell'assieme una suggestiva e raffinata combinazione franco-latina.
Sylvano Bussotti, 23 agosto (1979)
 
II catalogo è questo [Opus Cygne] (1978)
Movimenti per una «Symphonie chorégraphique d'après Pierre Combescot» come parte centrale (un Adagio per orchestra con flauti obbligati)

1. Inattuali
   a) la classe des garçons
   b) corps de ballet
 
2. Nudi per flauti e fiati gravi
 
3. Raramente
   a) derrière la lumière
   b) l'éducation à la danse
   c) a una forma del corpo
 
4. Calando Symphony
   a) la grazia in un paesaggio
   b) les adieux

1 commento:

giorgio_c ha detto...

Grande, Maestro. Ho quasi visto nascere il catalogo è questo e l'emozione è sempre tanta, ogni volta che lo ascolto.