I grandi maestri nella loro quotidianità: scopriamo gli ultimi anni di Brahms, fra amici e péchés de vieillesse, sullo sfondo di Vienna come delle villeggiature fra boschi e laghi austriaci.
Lo scapolo Brahms era uomo di poche ma profonde amicizie.
Tra il febbraio e l’aprile del 1894 la morte gliele rubò quasi tutte: prima Theodor Billroth, luminare della chirurgia e suo mecenate, poi Hans von Bülow e Philipp Spitta, apostoli del suo verbo musicale. Due anni dopo spirava a Bonn la sua musa Clara Wieck, ed egli correva a Bonn per ricongiungerla nella tomba al marito Robert Schumann. Dal triste viaggio tornò dimagrito e itterico in volto. Era l’esordio di un carcinoma al fegato (o forse al pancreas) che lo ucciderà alle 8.30 del 3 aprile 1897. Riposa ai piedi di una stele liberty nel Zentralfriedhof, il cimitero centrale di Vienna, nel settore che ospita anche Beethoven, Schubert, Johann Strauss jr. e Schönberg. Il palazzotto di Karlsgasse 4, dove dal 1887 subaffittava un appartamento dalla vedova Celestine Truxa, fu demolito nel 1907, ma parte del suo mobilio convive in strani connubi nella casa che fu l’ultima di Haydn (Haydngasse 19). Pure scomparsa la trattoria “Zum roten Igel” (Al Riccio rosso) in Tuchlauben 12, dove Brahms era titolare di un barilotto personale di Tokay cui attingeva per innaffiare larghe fette d’arrosto con cipolle.
Una foto del 1892 ci trasmette l’immagine del Maestro nel suo alloggio (stanza da letto, studio e sala da musica) circondato da un pittoresco bric-àbrac. Frau Truxa, spentasi nel 1935 alla bella età di 77 anni, tollerò con indulgenza il bizzarro stile di vita del suo inquilino e forse aggiunse un po’ di suo ai racconti che circolavano nella pettegola metropoli. Pare che Brahms ricevesse gli ospiti mattutini in pigiama, accappatoio e pantofole, fumando sigari e bevendo caffè nero in quantità. Non era certo povero, ma spendeva in libri la maggior parte dei suoi introiti e odiava perder tempo dal sarto. Spesso usciva di casa spettinato, la lunga barba incolta, indossando pantaloni rappezzati e troppo corti, drappeggiato a mo’ di poncho in una coperta assicurata con una spilla da balia. Si metteva in ghingheri solo per le occasioni mondane, nel corso delle quali si divertiva a modo suo. Lasciando una festa, pare dichiarasse con aria compunta: “Se ho trascurato d’insultare qualcuno, me ne scuso”. Più che nell’alta società si trovava a proprio agio nei caffè di dubbia reputazione o nei veri e propri postriboli fra il Graben, la Singerstraße e l’Opernring, dove sedeva al pianoforte per strimpellare canzonette e ballabili, così come aveva fatto per bisogno nei primi anni di Amburgo.
Di Vienna il nordico Brahms detestava anzitutto l’afa estiva. Per questo nel catalogo delle sue composizioni ricorrono i nomi dei luoghi di villeggiatura dove ancor oggi si venera la memoria dell’ospite illustre con musei e festival a lui dedicati. A Pressbaum, nel Wienerwald di straussiana memoria, Brahms occupò nell’estate del 1881 una villa in località Brentenmais, componendovi il Concerto per pianoforte op. 85. A Pörtschach i giardini in fiore sulle rive del Wörthersee s’alternano alle ville e ai ritrovi eleganti. Qui, tra 1877 e 1879, nacquero la Seconda sinfonia e il Concerto per violino. Mürzzuschlag in Stiria, fra i boschi ai piedi del Semmering, è la culla della Quarta sinfonia e di parecchi lavori vocali. Grazie al lascito dell’industriale Victor von Miller, Gmunden sul Traunsee (Alta Austria) ha anch’essa il suo museo brahmsiano in Kammerhofgasse 8. Dal 1880 Brahms soleva villeggiare a Bad Ischl nella Gruber-Haus di Salzburgerstraße 51.
Aveva come vicini di casa il Kaiser Francesco Giuseppe e il collega Johann Strauss; inoltre gli era facile raggiungere gli amici: von Miller ad Aicholz e Billroth a St. Gilgen, sul Wolfgangsee. Proprio a Bad Ischl, su richiesta di Richard Mühlfeld, compose nell’estate del 1894 le due sonate dell’op. 120. Mühlfeld era primo clarinetto dell’orchestra di corte di Meiningen, dove lo stesso Brahms aveva operato come direttore. Provate insieme le due sonate, partirono per Berchtesgaden; la prima audizione ebbe luogo il 23 settembre nella Villa Felicitas, edificata in località Stangaß dalla principessa Marie di Sassonia-Meiningen. Lo storico edificio sopravvisse fino al 1974 come ospedale pediatrico. Ne ha ereditato il nome l’Altenheim St. Felicitas, casa di riposo gestita dalla Caritas bavarese; ma dell’antico splendore sopravvive solo il parco dagli alberi secolari.
Tra il febbraio e l’aprile del 1894 la morte gliele rubò quasi tutte: prima Theodor Billroth, luminare della chirurgia e suo mecenate, poi Hans von Bülow e Philipp Spitta, apostoli del suo verbo musicale. Due anni dopo spirava a Bonn la sua musa Clara Wieck, ed egli correva a Bonn per ricongiungerla nella tomba al marito Robert Schumann. Dal triste viaggio tornò dimagrito e itterico in volto. Era l’esordio di un carcinoma al fegato (o forse al pancreas) che lo ucciderà alle 8.30 del 3 aprile 1897. Riposa ai piedi di una stele liberty nel Zentralfriedhof, il cimitero centrale di Vienna, nel settore che ospita anche Beethoven, Schubert, Johann Strauss jr. e Schönberg. Il palazzotto di Karlsgasse 4, dove dal 1887 subaffittava un appartamento dalla vedova Celestine Truxa, fu demolito nel 1907, ma parte del suo mobilio convive in strani connubi nella casa che fu l’ultima di Haydn (Haydngasse 19). Pure scomparsa la trattoria “Zum roten Igel” (Al Riccio rosso) in Tuchlauben 12, dove Brahms era titolare di un barilotto personale di Tokay cui attingeva per innaffiare larghe fette d’arrosto con cipolle.
Una foto del 1892 ci trasmette l’immagine del Maestro nel suo alloggio (stanza da letto, studio e sala da musica) circondato da un pittoresco bric-àbrac. Frau Truxa, spentasi nel 1935 alla bella età di 77 anni, tollerò con indulgenza il bizzarro stile di vita del suo inquilino e forse aggiunse un po’ di suo ai racconti che circolavano nella pettegola metropoli. Pare che Brahms ricevesse gli ospiti mattutini in pigiama, accappatoio e pantofole, fumando sigari e bevendo caffè nero in quantità. Non era certo povero, ma spendeva in libri la maggior parte dei suoi introiti e odiava perder tempo dal sarto. Spesso usciva di casa spettinato, la lunga barba incolta, indossando pantaloni rappezzati e troppo corti, drappeggiato a mo’ di poncho in una coperta assicurata con una spilla da balia. Si metteva in ghingheri solo per le occasioni mondane, nel corso delle quali si divertiva a modo suo. Lasciando una festa, pare dichiarasse con aria compunta: “Se ho trascurato d’insultare qualcuno, me ne scuso”. Più che nell’alta società si trovava a proprio agio nei caffè di dubbia reputazione o nei veri e propri postriboli fra il Graben, la Singerstraße e l’Opernring, dove sedeva al pianoforte per strimpellare canzonette e ballabili, così come aveva fatto per bisogno nei primi anni di Amburgo.
Di Vienna il nordico Brahms detestava anzitutto l’afa estiva. Per questo nel catalogo delle sue composizioni ricorrono i nomi dei luoghi di villeggiatura dove ancor oggi si venera la memoria dell’ospite illustre con musei e festival a lui dedicati. A Pressbaum, nel Wienerwald di straussiana memoria, Brahms occupò nell’estate del 1881 una villa in località Brentenmais, componendovi il Concerto per pianoforte op. 85. A Pörtschach i giardini in fiore sulle rive del Wörthersee s’alternano alle ville e ai ritrovi eleganti. Qui, tra 1877 e 1879, nacquero la Seconda sinfonia e il Concerto per violino. Mürzzuschlag in Stiria, fra i boschi ai piedi del Semmering, è la culla della Quarta sinfonia e di parecchi lavori vocali. Grazie al lascito dell’industriale Victor von Miller, Gmunden sul Traunsee (Alta Austria) ha anch’essa il suo museo brahmsiano in Kammerhofgasse 8. Dal 1880 Brahms soleva villeggiare a Bad Ischl nella Gruber-Haus di Salzburgerstraße 51.
Aveva come vicini di casa il Kaiser Francesco Giuseppe e il collega Johann Strauss; inoltre gli era facile raggiungere gli amici: von Miller ad Aicholz e Billroth a St. Gilgen, sul Wolfgangsee. Proprio a Bad Ischl, su richiesta di Richard Mühlfeld, compose nell’estate del 1894 le due sonate dell’op. 120. Mühlfeld era primo clarinetto dell’orchestra di corte di Meiningen, dove lo stesso Brahms aveva operato come direttore. Provate insieme le due sonate, partirono per Berchtesgaden; la prima audizione ebbe luogo il 23 settembre nella Villa Felicitas, edificata in località Stangaß dalla principessa Marie di Sassonia-Meiningen. Lo storico edificio sopravvisse fino al 1974 come ospedale pediatrico. Ne ha ereditato il nome l’Altenheim St. Felicitas, casa di riposo gestita dalla Caritas bavarese; ma dell’antico splendore sopravvive solo il parco dagli alberi secolari.
di Carlo Vitali
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