Omeopatia musicale: pillole per attenuare il male dell'insensibilità culturale dilagante.
Curarsi con la musica senza necessariamente ricorrere al suono...

venerdì, novembre 20, 2009

Ex Novo Musica 2009

Trentanni! Mi sembrano trecento se penso alle migliaia di cose che ci abbiamo messo dentro; mi sembrano trenta, ma minuti, se penso alla voglia che c'è ancora di fare, di andare avanti.
Nel 1979, con alcune importanti occasioni, tra cui la Biennale di Venezia, la "barca" Ex Novo è stata varata e il viaggio è iniziato. Come in tutte le navigazioni, abbiamo dovuto superare tempeste e croste di ghiacci e gorghi di sargassi, potendo contare quasi sempre solo sul nostro "vento" e sul rimboccarsi le maniche e mettersi ai remi, ma abbiamo anche calato le ancore in baie accoglienti come il Mozarteurn a Salisburgo, o il Gasteig a Monaco, o la Kaufmann Hall a New York o qui, alla Fenice.
Centinaia di concerti, decine di registrazioni radiofoniche e Cd e molti lavori dedicati all'Ex Novo dai compositori più diversi decorano il "medagliere" eppure credo che, al di là della bravura musicale, la forza di un gruppo come questo - in sostanza costituito dalle prime persone che cominciarono a farne parte stabilmente - risieda nelle qualità umane e intellettuali dei suoi componenti: quando abbiamo cominciato l'atmosfera era a metà tra quella di un laboratorio sperimentale e quella di un cenacolo. L'intento principale era - e mi auguro sempre lo sia - far musica, dando a queste parole il significato di cercare, scoprire, migliorare... insieme.
E facendo in particolare attenzione al suono: non a caso e giustamente - in italiano - si dice suonare: non è il "gioco/rappresentazione" dell'inglese o del francese (jouer, to play) e non è nemmeno il solo contatto fisico del tocar spagnolo. Non solo, quindi, aspirare al dominio delle nuove tecniche strumentali ma anche alla coesione, all'equilibrio e soprattutto alla qualità del "tessuto": un suono che sappia esser vellutato, evocativo ma anche capace di escursioni dinamiche estreme: dal fortissimo abbagliante a quel pianissimo quasi inudibile che Luigi Nono tanto amava. Un suono veneziano, che trovi le sue radici nelle sperimentazioni timbriche e spaziali che in questa città si facevano dai tempi dei Gabrieli e di Monteverdi.
E' impossibile, qui, citare quanti - strumentisti, compositori, ascoltatori, musicologi, tecnici, artisti - hanno collaborato o ci sono stati vicini durante il percorso o ci hanno stimolato con le loro osservazioni: a tutti va il nostro sincero e affettuoso ringraziamento. E un appuntamento: ai concerti della rassegna di Ex Novo Musica (per un'altra manciata di decenni, naturalmente!)

Il Presidente dell'Ex Novo Ensemble
Claudio Ambrosini

Nel 2oo9 ricorrono i trent'anni della fondazione dell'Ex Novo Ensemble, gruppo di musicisti veneziani il cui percorso rappresenta una realtà di riferimento nell'esecuzione della musica nuova. Nel 2004 l'impegno ad approfondire il linguaggio contemporaneo per sua natura sfaccettato e pieno di fermenti contradditori - ha portato alla creazione di Ex Novo Musica, la cui sesta edizione si svilupperà quest'anno in undici appuntamenti che affiancano agli spettacoli vari altri momenti di ricerca, confronto e dibattito. Un disco che raccoglie importanti opere cameristiche dedicate all'Ex Novo Ensemble negli anni dal 1985 al 2oog da Sciarrino, Clementi, Bussotti, Pennisi, Ambrosini, Ferrero, dall'Ongaro, intende porsi a metà del guado tra la pausa di riflessione celebrativa e nuovi stimoli per l'avvenire. L'unico superstite movimento del Klavierquartett del 1876 del quindicenne Gustav Mahler, che aprirà il Festival 2009 potrebbe divenirne l'emblema: in quegli anni di studio - confiderà Mahler a Natalie Bauer-Lechner - "non ho terminato una sola opera" perchè "prima di terminare il lavoro, lo stesso non mi era più sufficiente, l'avevo già superato". Nella serata inaugurale la sinfonia da camera di Schoenberg, brano amatissimo dai musicisti dell'Ex Novo Ensemble, -autentica pietra miliare nella storia della musica, destinata a rappresentare un'intera generazione"- citando le parole di Alban Berg - introdurrà la presenza dei grande attore Gabriele Lavia impegnato nei melologhi di Strauss e Tutino.
Una corposa sezione è dedicata a ripensare la musica del passato: la lezione di Haydn, giunge intatta sino ai nostri giorni nelle mani di grandi compositori quali Feldman, Britten, Kurtág e Martinu i quali ci propongono un linguaggio musicale semplice, privo di sforzo apparente, ma che occulta un veemente controllo intellettuale.
I percorsi artistici diversissimi ma stranamente congrui di Bohuslav Martinu e Heitor Villa-Lobos, dei quali ricorre nel 2009 il cinquantenario della morte, saranno ben evidenziati nel loro ripensare una musica discorsiva, genuina, fluida e antiretorica innestata su radici folkloriche e popolari. Due volti della musica del secolo scorso lasciati in ombra rispetto all'attenzione per le Scuole Strutturaliste di pensiero musicale a cui è dovuto oggi un attento riesame.
Un'istanza mistico-religiosa caratterizza la parabola artistica di due grandi compositrici russe, Galina Ustwolskaja e Sofia Gubaidulina rivelatesi tardivamente in Occidente soltanto intorno agli anni '8o. Il mondo sonoro sospeso tra Oriente e Occidente evocato nelle loro opere avrà forse in Venezia il luogo ideale per cullare antichi segreti.
"Al limite dell'udibilità o della inaudibilità", la serata dedicata a Luigi Nono - in collaborazione con l'Archivio Nono e Casa Ricordi - muove da una bellisima citazione tratta dal Prometeo per riproporre Musica-Mamfesto n. 1 nell'interpretazione di due giovani interpreti appassionate alla ricerca di nuove possibilità di emissione del suono e di articolazione della voce. Cadenza estesa e coda di Claudio Ambrosini, commissione del Laboratorio Permanente della Biennale di Venezia, mirabilmente testimonia la voglia di inventare, di scoprire, di "fare' di quegli anni di fervente ribollire di entusiasmi per la tecnologia, le cui prorompenti valenze artistiche, affascinavano e incantavano. Infine ...fili bianco velati... (2oo6/2oo9), un recente frutto della passione di Adriano Guarnieri per il live electronics, qui presentato in prima esecuzione assoluta, corona questo spazio sonoro dedicato alla inesauribile sete di ricerca che trasuda ogni musica, parola, gesto lasciatoci dal grande maestro veneziano da noi tutti indimenticato.
Perduto in una città d'acque ha impresso - per usare le parole di Salvatore Sciarrino "il sorriso taciturno di Nono", il "dilatato gocciare dei suoni", il "rivolgersi della memoria, della percezione su di sé, mentre ci perdiamo, allorché riconosciamo e non riconosciamo.
Il 17 novembre Salvatore Sciarrino torna a Venezia per una serata monografica a lui dedicata e un incontro di studio con Sandro Cappelletto e Pietro Bria alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università Ca' Foscari: E ascolta ... ! quando lo musica cerca il silenzio.
A Lorenzo Ferrero deve andare la riconoscenza di tutti i musicisti italiani per aver voluto impegnarsi nel tradurre e curare, con la sua profonda competenza di musicista e studioso, la traduzione italiana de Lo studio dell'orchestrazione di Samuel Adler, apparso nel gennaio 2oo9 nella collana I Manuali EDT/SidM. Ex Novo Musica 2009 vuole onorare con una serata Lorenzo Ferrero, presentandone la figura di compositore attraverso un excursus di opere dagli esordi nel 1982 (My blues) alla sua ultima fatica (Three simple songs), che il Maestro ha voluto dedicare all'Ex Novo Ensemble, per festeggiarne il trentesimo anniversario.
In collaborazione con l'istituto per la Musica due appuntamenti di musica elettroacustica avranno luogo nelle splendide sale della Fondazione Giorgio Cini. Nella convinzione che ogni suono possa incontrare la propria forma solo nello spazio in cui viene prodotto, il progetto intende stimolare la ricerca sul campo di convergenze strutturali tra la dimensione acustica e quella elettronica di uno spazio fisico. Se gli spazi animano e plasmano i suoni è però altrettanto vero che far suonare bene uno spazio è un'operazione artistica, si tratta cioè di comprenderne la vita interna, le rifrazioni, le riverberazioni, armonizzando ruvidezze e estasi dei "suoni del contemporaneo", attuando un singolare sincretismo tra "suoni della memoria" - prodotti con gli strumenti tradizionali - e "suoni del reale", quel reale la cui forza immaginativa traspare inevitabilmente in ogni opera che si avvale del mezzo elettronico. Accanto a lavori di riconosciuti protagonisti del mondo musicale contemporaneo - Luca Francesconi, Ivan Fedele, Claudio Ambrosini - e ad opere di autori più giovani attenti alle potenzialità delle nuove tecnologie - Emanuele Casale, Roberto Doati, Stefano Bulfon, Michele Tadini - verrà proposto un omaggio a Mauricio Kagel, con la proiezione dello storico film Ludwig van (1969), e ad Alvin Lucier di cui verrà presentata una nuova versione con elettronica di Risonanza opera composta per l'Ex Novo Ensemble nel 1982.
Una preziosa anteprima del Festival, il 2 ottobre, vedrà un significativo momento di collaborazione tra Ex Novo Musica 2009 e l'Accademia di Scienze Ambientali di Venezia (IAES). Nell'ambito del programma culturale del World Venice Forum - simposium internazionale sul tema "La salute del pianeta Terra e dell'Uomo. Disastri ambientali: irresponsabilità e tutela" - verrà proposta una maratona concertistica dell'Ex Novo Ensemble che si esiberà dal Salone del Conservatorio di Venezia in collegamento live con prestigiose orchestre straniere (Camerata Manchester e Dresden Sinfoniker) presentando opere in prima esecuzione assoluta di Michele dall'Ongaro, Luca Mosca e Linda Buckley.
La Rassegna sostenuta dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, dall'Amministrazione Provinciale, dal Comune di Venezia, deve la sua realizzazione al generoso contributo del Teatro La Fenice. Un sincero ringraziamento all'Istituto per la Musica della Fondazione Giorgio Cini, all'Archivio Nono, a Casa Ricordi, alla Casa Discografica Stradivarius, a Veneto Banca e a tutti gli studiosi e i musicisti che si sono impegnati alla realizzazione di Ex Novo Musica 2009.

Aldo Orvieto

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