A risuonare, percorso dalle mani di Emilia Fadini, era un prezioso cembalo Taskin del 1780, proveniente dalle Civiche Raccolte del Castello Sforzesco, gentilmente prestato per l'occasione: per circa vent'anni sarebbe rimasto a San Maurizio, anch'esso da protagonista; e Boccardi ricorda «l”apprensione amorevole di Clelia Alberici, direttrice delle Civiche Raccolte del Castello, che raccomandava di mettere al Taskin, durante l'inverno, una copertina di lana».
Il concerto affidato a Emilia Fadini e Hannelore Müller dell'ottobre del 1976 inaugura il susseguirsi di appuntamenti, stagione dopo stagione, con esecutori divenuti oggi i più acclamati interpreti della musica del passato: già limitandosi ai primi dieci anni di attività di San Maurizio, si incontrano i nomi (qui in ordine sparso e tutti d'un fiato, così da rendere la vertigine di simili abbacinanti proposte concertistiche) di René Jacob, Sigiswald, Barthold e Wieland Kuijken, Kenneth Gilbert, Alan Curtis, Ensemble Sequentia, Musica Antiqua Köln, ]ordi Savall e il suo Hespèrion, Ton Koopman, Gustav Leonhardt, Hilliard Ensemble, Nikolaus Harnoncourt, Christophe Rousset, Gabriel Garrido, James Bowman, Christopher Hogwood, Frans Brüggen, Anner Bijlsma. E, parallelamente, oltre a portare in Italia fin dagli anni Settanta le avanguardie della musica antica, San Maurizio contribuisce a dare spazio e a far emergere le nuove forze italiane impegnate nella prassi esecutiva storica, «con il loro timbro particolare e la loro fantasia istintiva, e con un bagaglio di studi fatti seriamente all'estero. Partiti in ritardo, ma - è Boccardi a parlare - già protagonisti di primo piano, quando non riposassero sui primi allori»: tra gli altri, Chiara Banchini, Roberto Gini, Lorenzo Ghielmi, il Giardino Musicale (che negli anni sarebbe divenuto «armonico»). Il successo della rassegna prosegue nel tempo, attraversando la Milano da bere degli anni Ottanta - in cui San Maurizio talora diviene anche un'occasione à la page, con le fotomodelle sedute per terra a gustarsi i concerti -, sino al monumentale progetto dell'esecuzione integrale delle Cantate di Bach, avviato e concluso in dieci anni a partire dal 1994, che, per quanto gestito dalla Società del Quartetto e dal Comune di Milano, del seminato di San Maurizio è stato in qualche modo una luminosa emanazione.
Molti gli appuntamenti sanmauriziani rimasti memorabili, dalla Messe de Notre-Dame di Guillaume de Machaut proposta dall'Ensemble Musica Antiqua nel 1978, fino al concerto dell'Ensemble Sequentia di Colonia dedicato a Dante e i trovatori, con gli strumentisti che si muovono nello spazio, tra il pubblico, o ancora, nel 1979, al concerto dell'Hespèrion XX di Savall che vede i musicisti dislocati in parte sui matronei, in parte dietro gli stalli lignei, in parte sulla pedana, con effetti stereofonici di grande suggestione, a ribadire, nel suggestivo incantesimo acustico, l'assoluta simbiosi della musica con un luogo capace di incarnarsi in pura vibrazione sonora. E vivo nei ricordi di Boccardi è il momento dell'inaugurazione nel 1982 del cinquecentesco organo Antegnati fresco di restauro.
1 commento:
Quanti splendidi ricordi
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