Settimana Musicale in memoriam Gustav Mahler – Settimane Musicali Gustav Mahler
“L’idea, promossa e sostenuta dalla locale Azienda di Soggiorno, di dedicare l’anno 1981, in cui viene a cadere il 70° anniversario della sua morte, alla memoria di Gustav Mahler non tendeva solo ad onorare il ricordo di un uomo la cui musica, a partire dal secondo dopoguerra, sta vivendo una Renaissance in tutto il mondo, ma anche a sottolineare la circostanza che Gustav Mahler soggiornò e lavorò a Dobbiaco l’estate degli anni 1908-1910. Per la direzione artistica si è ottenuta la collaborazione dei professori Ugo Duse di Venezia e Heinz-Klaus Metzger di Monaco. Documenti di notevole valore sono stati messi a disposizione dalla Gustav Mahler Gesellschaft di Vienna, con la collaborazione del Consolato Generale Austriaco di Milano. La Giunta Provinciale di Bolzano e il Ministero per il Turismo e lo Spettacolo ci hanno sostenuto finanziariamente. Per questo la Settimana in memoria di Gustav Mahler diventa un avvenimento culturale che va al di là dei confini di Dobbiaco; e in futuro ci riproponiamo di dare alla manifestazione un suo seguito e di onorare la memoria del musicista con il restauro di quello che fu un tempo il suo luogo di lavoro a Dobbiaco.” (Herbert Santer, presidente del Comitato Gustav Mahler in occasione della 1a edizione del festival)
Prologo della Settimana Musicale
Fino agli anni 50 gli anziani del paese si ricordavano ancora di Gustav Mahler, ma non ci furono alcune attività per celebrare l’illustre ospite. La popolazione, ancora scossa da due guerre mondiali e dai difficili anni del dopoguerra, aveva ben altri problemi.
Nel 1953 gli studenti del liceo francescano di Bolzano eressero le loro tende nel bosco fresco e ombreggiato intorno alla casetta di composizione. Nella casetta sistemarono la cucina. Deve essere stato certamente un luogo di villeggiatura speciale, poiché i Francescani di Bolzano organizzano ancora oggi questa sorta di campeggio per i loro studenti a Carbonin Vecchia – ma non più nelle immediate vicinanze della casetta di composizione.
Nel 1957 il grande compositore fu ricordato per la prima volta ufficialmente. La “Internationale Gustav Mahler Gesellschaft” di Vienna organizzò insieme con il comune di Dobbiaco una commemorazione e, in autunno del 1957, al maso Trenker fu scoperta una targa in onore di Gustav Mahler. Nello stesso anno anche una via di Dobbiaco prese il nome del musicista. La presidenza d’onore l’assunse il direttore Bruno Walter. Prof. Erwin Ratz, presidente della “Internationale Gustav Mahler Gesellschaft”, tenne il discorso ufficiale. Heinrich Oberhammer, maestro elementare e direttore del coro a Dobbiaco, partecipò con grande entusiasmo alla messa a punto dei festeggiamenti. In riconoscimento al suo impegno per la cura dei luoghi commemorativi di Gustav Mahler la “Internationale Gustav Mahler Gesellschaft” lo fece socio onorario.
Di seguito nel maso Trenker si diedero appuntamento artisti ed intellettuali per i quali l’atmosfera dell’appartamento di Mahler fu punto di ispirazione e suggestione e che di tanto in tanto ricordava l’importanza internazionale del compositore.
Verso la fine degli anni 70 ci fu una felice coincidenza tra esigenze culturali di alcuni giovani amanti della musica pusteresi e tra l’ambizione di alcuni operatori turistici emergenti che avevano avviato l’esperimento della Settimana Musicale di Dobbiaco come evento di turismo culturale. Esperimento per il semplice motivo perché all’inizio non si seppe sotto quale forma il nome del grande compositore potesse essere messo in relazione con il nome di Dobbiaco ed essere celebrato in modo opportuno.
Probabilmente le persone coinvolte non ebbero le idee chiare circa gli obiettivi di questa nuova iniziativa culturale. Per alcuni bisognava dare dei segnali, dare una nuova impronta all’offerta culturale, per gli altri invece fu l’occasione per imboccare nuove strade del marketing turistico. Forse questa fu anche la sfida che ha portato insieme questo gruppo eterogeneo. Herbert Santer, presidente dell’allora azienda di cura e di turismo nonché presidente fondatore del comitato Mahler, ha illustrato in modo abbastanza pragmatico l’idea dell’iniziativa: “…bisognava fare qualcosa con Gustav Mahler e rendere così importante Dobbiaco”. Forse questa iniziativa intorno a Gustav Mahler a Dobbiaco senza questa ambizione sarebbe rimasta solo un’idea.
Dapprima si pensò ad un omaggio ai luoghi mahleriani a Carbonin Vecchia e ad una mostra commemorativa per le celebrazioni del 70esimo anniversario della morte di Mahler che ricorreva proprio nel 1981. Furono avviati i contatti con la “Internationale Gustav Mahler Gesellschaft”. Non si sa esattamente come sia nata poi effettivamente l’idea della Settimana Musicale. L’idea prese forme concrete quando Johann Viertler divenne direttore dell’azienda di soggiorno di Dobbiaco e quando, grazie all’intervento di Ferruccio Calzavara e di Hans Schmieder, conobbe Ugo Duse.
Nel 1980 fu deciso che la prima edizione si sarebbe tenuta nel 1981. Fu avviata una gara per la creazione di un logo che ancora oggi contraddistingue le Settimane Musicali. Vinse Norbert Scantamburlo di San Candido. Il comitato Gustav Mahler fu costituito il 13 gennaio 1981 con l’intento d’occuparsi dell’organizzazione del festival. Membri fondatori: Felix Dapoz, Siegfried Kahn, Bernhard Lösch, Hans Mairhofer, Herbert Santer, Hans Schmieder, Josef Trenker, Johann Viertler, Andreas Walder, Heinrich Walder. Nella prima assemblea generale, tenutasi il 19 gennaio 1981, Herbert Santer fu eletto presidente.
1a Settimana Musicale in memoriam Gustav MahlerLa prima edizione si svolse tra il 19 ed il 26 luglio del 1981. Ben si sapeva che non potesse trattarsi di un festival mahleriano con l’esecuzione di sinfonie. A Dobbiaco, piccolo paese di montagna, non c’era né una sala da concerto né altre strutture per poter ospitare opportunamente un festival musicale. Per questo bisognava focalizzarsi su altro, ovvero sull’osservazione contemplativa, creativa e complessa della musica di Mahler e del suo tempo. L’avvio della Settimana Musicale avvenne in un momento in cui Mahler doveva ancora guadagnarsi il suo posto nella storia della musica, quando nulla lasciava presagire la grande popolarità del compositore. Ugo Duse e Heinz- Klaus Metzger, due personaggi di calibro internazionale, furono i due direttori artistici delle prime tre edizioni. Furono loro due a dare l’impronta contenutistica al festival e a renderlo famoso anche oltre confine. I relatori della prima edizione furono: Heinz-Klaus Metzger (Monaco di Baviera) “Einige kompositorische Folgen Mahlers” (Esiti mahleriani nei successivi modi di comporre), Kurt Blaukopf (Vienna) “Gustav Mahler und die Kunst der Sezession” (Gustav Mahler e l’arte della secessione), Giuseppe Pugliese (Venezia) “Per una storia dell’interpretazione mahleriana” e Sergio Martinotti (Milano) “La cultura viennese tra Bruckner e Brahms”.
Nel primo anno i concerti furono ospitati nella chiesa parrocchiale di Dobbiaco e nella “casa bianca” di Villabassa. Il Quartetto Accademica eseguiva opere di Mozart, Beethoven e il Quartetto in re minore di Hugo Wolf. Anna Hückl, accompagnata da Emilio Riboli, interpretava, nella prima serata, lieder di Schubert, Brahms, Wolf e Strauss e, nella seconda serata, lieder tratti da “Des Knaben Wunderhorn” e “Fünf Lieder nach Rückert” di Mahler. L’organista Henning Wagner proponeva opere di Franz Schmidt e Charles Ives. L’Orchestra Haydn di Bolzano e Trento, sotto la direzione di Hermann Michael, eseguiva la “Serenata Italiana” di Hugo Wolf, l’”Idillio di Sigfrido” di Richard Wagner e il famoso “Adagietto” di Gustav Mahler. Al termine del festival si esibiva il coro da camera della radio austriaca sotto la direzione di Gottfried Preinfalk.
Relatori d’eccezione furono ospiti della seconda edizione del festival: Hans Mayer “Mahler und die Literatur” (Mahler e la letteratura), Ugo Duse “Le origini popolari del canto mahleriano”, Dieter Schnebel “Das Schöne an Mahler” (Il bello in Mahler). Heinz-Klaus Metzger in un concerto-conferenza proponeva interessanti paragoni stilistici nella messa in musica del ciclo di poesie “Pierrot Lunaire” di Otto Vrieslander, Joseph Marx, Max Kowalski e Arnold Schönberg. L’Ensemble Musica Negativa, diretto da Rainer Riehn, eseguiva brani tratti da quelle opere. Lo stesso complesso si esibiva a San Candido (Casa Resch) il “Wagner-Idyll” di Dieter Schnebel ed i “Lieder eines fahrenden Gesellen” di Mahler nella trascrizione di Arnold Schönberg. Il movimento per Quartetto di Mahler e la Sinfonia n° 1, op.9 di Arnold Schönberg venivano interpretati dai Wiener Kammermusiker.
“Il Canto della Terra” al maso TrenkerLa Settimana Musicale alla memoria di Gustav Mahler divenne ben presto una situazione altalenante tra ambizioni artistiche e risorse finanziarie. “Anche la terza edizione di questa Settimana Musicale vuole essere una sorta di ‘lavoro alla memoria’ che con le sue modeste risorse cerca di conservare una misura sufficiente di dignità, ma purtroppo, troppo spesso, bisogna ricorrere a ‘curiosità’ umilianti che rispecchiano la situazione finanziaria con la quale la Settimana Musicale in smemoriamo Gustav Mahler deve convivere.” (Comitato Mahler).
Forse si può parlare di fortuna che non ci siano stati ne sala concerti ne mezzi finanziari adeguati perché della terza edizione conserveremo sempre buon ricordo. Quando venne a sapere che si trattava “solo” di una trascrizione del “Lied von der Erde” la Rai, da anni grande contribuente finanziario, volle ritirarsi. Ma alla fine il comitato riuscì a convincerla. In questo modo furono salvati una “curiosità” ed un avvenimento che poi sarebbe stato uno dei massimi eventi nella storia dei 25 anni di Settimane musicali Gustav Mahler. Il punto di partenza fu una trascrizione del “Das Lied von der Erde” iniziata da Schönberg e completata da Rainer Riehn appositamente per Dobbiaco. In quell’occasione Riehn diresse l’Ensemble Musica Negativa (Schönberg ridusse le opere contemporanee che non si addicevano alle esigenze della borghesia fino all’essenziale e le fece eseguire nell’ambito del “Verein für musikalische Privataufführungen”, associazione fondata dal compositore nel 1918 a Vienna). La prima esecuzione assoluta di questa trascrizione ebbe luogo al maso Trenker a Carbonin Vecchia dove Mahler soggiornò nei mesi estivi. L’”evento” fu ripreso dalla RAI di Bolzano.
Anche negli anni successivi la RAI di Bolzano (radio e, in parte, anche la televisione) ha ripreso e trasmesso una serie di concerti. Questo è stato anche di aiuto per diffondere la Settimana mahleriana/le Settimane mahleriane su vasta scala.
In occasione dell’inaugurazione di questa Settimana Musicale a Dobbiaco Vecchia fu scoperta la scultura “Gustav Mahler” creata dallo scultore Bojan Kunaver di Lubiana.
Le conferenze del 1983: Hans Rudolf Zeller “Zum Lied von der Erde” (A proposito del “Canto della Terra), Heinz-Klaus Metzger “Mahler und das Judentum” (Mahler e l’ebraismo), Paolo Petazzi “Mahler e Berg”, Hubert Stuppner di Bolzano “Die Archetypen des Mitleids in Mahlers Sinfonien” (Gli archetipi della compassione nell’opera di Mahler).
Direttori artistici vanno e vengono
La mancanza di una sala concerti adatta, i modesti mezzi finanziari e il disinteresse da parte della gente del posto fecero continuamente vacillare il comitato, ossia la Settimana Musicale. L’entusiasmo iniziale divenne una sorta di banco di prova, ma anche una situazione opprimente. Per sgravare la situazione fu presa in considerazione la possibilità di organizzare il festival ogni due anni. Una cerchia ristretta di appassionati mahleriani proveniente dall’Italia e dall’estero nonché l’interesse mediatico internazionale hanno motivato il comitato ad andare avanti.
La quarta edizione della Settimana Musicale in memoriam Gustav Mahler rappresenta una cesura poiché a causa di opinioni divergenti non fu possibile portare avanti la collaborazione con Duse e Metzger. La direzione artistica fu affidata ai musicologi Quirino Principe e Hubert Stuppner, anche loro diedero grande risalto alle conferenze: Quirino Principe, Sergio Martinotti, Luisa Zanoncelli Duse, Herta Blaukopf e Guido Solvetti illustravano la musica per pianoforte di Mahler, le lettere di Mahler e le coppie “difficili” “Clara-Robert e Alma-Gustav”. Per quanto riguarda il programma musicale va menzionato che per la prima volta furono eseguite opere sinfoniche. L’Orchestra Sinfonica dell’American Institute of Musical Studies, diretta da Cornelius Eberhard, che rimarrà fedele ospite del festival fino al 1990 con le opere sinfoniche di Mahler e Bruckner, proponeva al pubblico nella Chiesa Parrocchiale di Dobbiaco l’Adagio della Decima ed i “Lieder eines fahrenden Gesellen”. Con i “Kindertotenlieder” di Mahler e la “Philadelphia Symphony” di Gottfried von Einem (Österreichisches Jugendsinfonieorchester diretta da Hubert Stuppner) terminava la Settimana Musicale.
Nel programma della Settimana Musicale 1985 vengono riportati addirittura tre direttori/consulenti artistici: Quirino Principe, Hubert Stuppner e Henry Louis de la Grange, grande biografo mahleriano. Argomento delle conferenze di de la Grange e Hans Heinz Stuckenschmidt fu il rapporto tra Schönberg e Mahler. La Settima e Nona Sinfonia di Mahler risuonavano nella versione per pianoforte a quattro mani (Gino Gorini, Eugenio Bagnoli, Mario delli Ponti e Carlo Levi Minzi). Henry Louis de la Grange forniva le introduzioni ai recital. L’Orchestra AIMS, diretta da Cornelius Eberhardt, eseguiva la Sinfonia n° 4 e l’Orchestra Haydn di Bolzano e Trento la “Bach-Suite” nella trascrizione di Mahler.
Nel 1986 fu Henry Louis de la Grange il solo ad assumere la direzione artistica: Nel cuore di un paesaggio che dava le ali alla sua ispirazione, Mahler pare invitarci a penetrare più a fondo nel paesaggio musicale che egli custodiva in sé. I rapporti di de la Grange con artisti e scienziati internazionali si rispecchiano nel programma del festival. Viene data grande importanza alla parte musicale. Il compositore Luciano Berio scrisse appositamente per la Settimana Musicale di Dobbiaco una versione per orchestra da camera di cinque lieder del primo periodo di Mahler. I lieder venivano eseguiti in prima assoluta dall’Orchestra Haydn di Bolzano e Trento sotto la direzione di Hermann Michael e dall’allora ancora sconosciuto giovane baritono Thomas Hampson che in una successiva serata liederistica con opere di Gustav Mahler, Alexander von Zemlinsky, Arnold Schönberg, Anton Webern, Alban Berg, Alma Schindler Mahler e Richard Strauss dava prova della sua grande bravura artistica.
Dalla Francia de la Grange fece arrivare musicisti da camera appartenenti all’elite francese: Régis e Bruno Pasquier, Philippe Muller, Alain Damiens, Michel Dalberto, Jean-Claude Pennetier che si esibivano come solisti o in ensemble da camera in quattro concerti (opere di Schubert, Schumann, Liszt, Brahms e soprattutto compositori della 2a Scuola viennese quali Arnold Schönberg, Alban Berg, Erich Korngold, Alexander Zemlinsky e Anton Webern.
L’Orchestra AIMS nel suo ormai consueto concerto in chiesa proponeva la Sinfonia n° 3 “Rheinische” di Robert Schumann con ritocchi strumentali di Gustav Mahler, “Vier letzte Lieder” di Richard Strauss, “Totenfeier” (versione originale dell’Allegro Maestoso della Seconda Sinfonia) di Gustav Mahler. Il Quartetto Auryn interpretava il Quartetto in sol minore di Debussy, le 6 Bagatelle di Berg, la Serenata Italiana di Hugo Wolf e la Suite lirica di Alban Berg.
Conferenze di: Erwin Ringel “Gustav Mahler und der Freud’sche Todestrieb”´, Donald Mitchell „Mahler’s Abschied: Form and content in the Finale of Das Lied von der Erde“, Giuseppe Pugliese: „Mahler dopo Mahler: il suo tempo è venuto?“ Rudolf Stephan: “Mahlers symphonische Dichtung Totenfeier”.
Due mostre accompagnavano la Settimana Musicale: Jörg Madlener – come artista in residence – presentava al maso Trenker alcune delle sue opere riguardanti Mahler che rappresentano in un modo particolarmente sensibile Mahler e la sua musica attraverso la pittura. Il Consolato Generale Austriaco metteva a disposizione la documentazione fotografica “Wiener Werkstätte 1903-1932”.
L’inaugurazione della Settimana Musicale veniva affidata al Pustertaler Vokalensemble sotto la direzione di Hubert Hopfgartner ed all’organista dobbiacense Heinrich Walder con opere di Felix Mendelssohn Bartholdy, Johannes Brahms, Anton Bruckner, Anton Heller, Augustin Kubizek, Karl Heinz Stockhausen, György Lieti, Hugo Wolf e Max Reger.
La Chiesa parrocchiale fungeva da sala concerti per il festival. Perciò bisognava tener conto dell’argomento trattato in quanto le opere dovevano essere adatte all’ambiente ecclesiastico e prestarsi all’acustica della chiesa. Henry Louis de la Grange prese in considerazione la possibilità di eseguire le sinfonie mahleriane nei paesi limitrofi dotati di una sala adatta.
Campanilismo e l’esigenza artistica di de la Grange si scontrarono e cosi veniva a mancare una delle maggiori personalità del festival. Continua però il legame con Mahler a Dobbiaco – ancora oggi Henry Louis de la Grange passa la villeggiatura estiva nei pressi di Carbonin Vecchia.
Josef Lanz
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