Di sé ha detto. «Ciò che importa soprattutto è essere golosi. Ammetto di essere più un edonista che un analista»: questo è Luis de Pablo, uno dei compositori più importanti della nostra epoca, da ieri a Bologna per presentare e assistere alla prima esecuzione assoluta dell’opera che l’Accademia Filarmonica, sostenuta da Fondazione Carisbo e Regione, gli ha commissionato un anno fa. En tono menor sarà eseguita alle 20 al Manzoni dall’Orchestra Mozart. Il programma si completa con un’altra sua prima assoluta, A la memoria de… e con due pagine di Stravinskij, il Concerto in Mi bemolle Dumbarton Oaks e le Danses concertantes. Sul podio il francese Pascal Rophé. Ieri il compositore catalano ha incontrato il pubblico e la stampa nella Sala Mozart di via Guerrazzi e la sua “golosità” si è intuita nelle parole pronunciate dal presidente dell’Accademia Filarmonica, Loris Azzaroni, e nelle osservazioni del musicologo Paolo Petazzi. Entrambi hanno ricordato la capacità di quest’uomo, che arriva a Bologna sulla soglia degli ottant’anni, di sperimentare. Lui per primo decise di conciliare ispanicità e contemporaneità. Non fu facile: da Albeniz a De Falla, tutti i compositori spagnoli sembrano non poter fare a meno di una vena folclorica, che spesso è Andalusa. Lui, invece, voleva conoscere la musica del suo tempo, che in quel momento gli era preclusa. Il luogo giusto era Darmstadt, dove conosce Boulez: «Un bell’incontro - dice, sempre generoso nel parlare della sua vita e della sua opera - in cui ho capito che non ero fatto per aderire a un sistema». Forse si è creato il suo, in cui ha grande attenzione alla suggestione dei testi, alla qualità del materiale sonoro, ai linguaggi musicali non europei, con particolare predilezione per Cambogia e Corea. Tutto questo ne fa una personalità unica e originale tra i compositori contemporanei e perciò l’Accademia ha deciso di aggregarlo con socio d’onore. In conferenza il discorso scivola anche sui brani in programma. Il primo presenta cinque pezzi diversi che danno vita a un forte gioco di contrasti. Dice il compositore: «è come passare in una galleria da un quadro all’altro. A la memoria de… è invece un brano intimo e malinconico. De Pablo svela la dedica: alla sua amatissima gatta siamese. Dove sarà andata, si chiede la musica, e ricordando quella compagna «gentile e bella» si pensa alle persone amate. Un punto interrogativo conclude il pezzo. Questa è, alla fine, la capacità di De Pablo: sapersi interrogare e cambiare rotta. Lui che ha cominciato a mettere le mani sul pianoforte piccolissimo, nelle scuole delle suore, vissuto al confine tra Spagna e Francia, avviato alla carriera d’avvocato, a un certo punto ha scelto di cambiare rotta, dedicandosi alla musica in modo totale ed entusiasta, ma sempre aperto.
Chiara Sirk ("L'Informazione", 14 novembre 2010)
1 commento:
Dachte, ich würde sagen, kommentieren und ordentlich Thema, hast du es selbst? Es ist wirklich genial!
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