Brunello: «Concorso “Borciani” già la finale è un premio»
Come ormai tutti sanno (e bene lo sappiamo noi), il Premio Borciani ha raggiunto la fama di "più importante Premio Internazionale" dedicato al Quartetto d'archi. Lo dimostrano la sua storia e l'attenzione che gli viene dedicata da organizzatori di concerti e giornali specializzati di tutto il mondo.
Proprio la sua unicità ha generato l'idea di distinguerlo dalle usuali "competizioni" musicali e rendere così il premio Borciani e chi se lo aggiudica, degno di essere paragonato a una sorta di "Nobel" del Quartetto. Di conseguenza arrivare ad essere candidati al Premio Borciani (indivisibile), cioè raggiungere la Prova Finale, è in sé un premio, come dimostra anche la cospicua somma di denaro destinato, in ogni caso, a qualsiasi quartetto finalista.
Per poter sostenere il peso di una così importante decisione, la Giuria deve rappresentare, al massimo livello, varie modalità di pensiero musicale ed essere trasversale su più generazioni per avere le basi nel passato, ma essere aperte al futuro. Una indubbia personalità del mondo del Quartetto come Günter Pichler a presiedere la Giuria del Premio Borciani 2011, ha garantito che i lavori della Giuria stessa non perdessero di vista i valori musicali sui quali misurare le prove dei quartetti concorrenti. La decisione del risultato finale è stata raggiunta dalla Giuria in pieno accordo con i regolamenti del Premio Borciani che, come in ogni edizione passata, sono stati applicati anche quest'anno. La Giuria non ha dovuto cercare né compromessi né attestarsi su rigide posizioni, in quanto l'evidenza del regolamento non dava possibilità alcuna.
A soddisfazione di noi organizzatori, la constatazione che il mondo del quartetto cresce e il livello medio si alza di edizione in edizione. Le capacità strumentali dei singoli componenti hanno superato le aspettative e la qualità e la preparazione dei quartetti ne beneficia. L'entusiasmo e la tenacia che hanno dimostrato fanno ben sperare nella loro continua ricerca e approfondimento del pensiero e dello stile musicale, lezione lasciataci dal Quartetto Italiano e dal suo fondatore Paolo Borciani.
Questa edizione del Premio Borciani si è arricchita della presenza massiccia del pubblico di appassionati della città e anche molte presenze straniere durante tutte le prove e soprattutto nella serata finale a teatro esaurito. Il pubblico è fondamentale per qualsiasi esecuzione musicale; mette in moto l'elemento emozionale che in genere in un concorso viene tralasciato. Per questo è stato scelto di presentare la Prova Finale come un concerto vero e proprio. Serve però ricordare che il giudizio finale della Giuria si basa, anche per regolamento, sulle votazioni delle prove seconda, terza e di finale e questo può provocare delle discrepanze. Il Premio del Pubblico è nato anche per dare soddisfazione a esecutori e pubblico sul risultato di un evento, che non può però avere la visione generale che un percorso di varie prove e su diversi repertori può dare.
Sicuramente una attenzione alla comunicazione con il pubblico avrebbe spiegato tutto ciò, me ne assumo la responsabilità, ma non avrebbe cambiato nè il risultato nè avrebbe risparmiato i dissensi.
Il futuro del Premio Borciani, al di là delle diverse valutazioni, non può che essere rafforzato nel suo prestigio e serietà dopo una prova di grande intensità come quella appena vissuta, ne sono certo, da pubblico, quartetti, organizzatori, tutti accomunati da vera passione per il Quartetto.
Mario Brunello (direttore artistico Concorso Borciani)
Proprio la sua unicità ha generato l'idea di distinguerlo dalle usuali "competizioni" musicali e rendere così il premio Borciani e chi se lo aggiudica, degno di essere paragonato a una sorta di "Nobel" del Quartetto. Di conseguenza arrivare ad essere candidati al Premio Borciani (indivisibile), cioè raggiungere la Prova Finale, è in sé un premio, come dimostra anche la cospicua somma di denaro destinato, in ogni caso, a qualsiasi quartetto finalista.
Per poter sostenere il peso di una così importante decisione, la Giuria deve rappresentare, al massimo livello, varie modalità di pensiero musicale ed essere trasversale su più generazioni per avere le basi nel passato, ma essere aperte al futuro. Una indubbia personalità del mondo del Quartetto come Günter Pichler a presiedere la Giuria del Premio Borciani 2011, ha garantito che i lavori della Giuria stessa non perdessero di vista i valori musicali sui quali misurare le prove dei quartetti concorrenti. La decisione del risultato finale è stata raggiunta dalla Giuria in pieno accordo con i regolamenti del Premio Borciani che, come in ogni edizione passata, sono stati applicati anche quest'anno. La Giuria non ha dovuto cercare né compromessi né attestarsi su rigide posizioni, in quanto l'evidenza del regolamento non dava possibilità alcuna.
A soddisfazione di noi organizzatori, la constatazione che il mondo del quartetto cresce e il livello medio si alza di edizione in edizione. Le capacità strumentali dei singoli componenti hanno superato le aspettative e la qualità e la preparazione dei quartetti ne beneficia. L'entusiasmo e la tenacia che hanno dimostrato fanno ben sperare nella loro continua ricerca e approfondimento del pensiero e dello stile musicale, lezione lasciataci dal Quartetto Italiano e dal suo fondatore Paolo Borciani.
Questa edizione del Premio Borciani si è arricchita della presenza massiccia del pubblico di appassionati della città e anche molte presenze straniere durante tutte le prove e soprattutto nella serata finale a teatro esaurito. Il pubblico è fondamentale per qualsiasi esecuzione musicale; mette in moto l'elemento emozionale che in genere in un concorso viene tralasciato. Per questo è stato scelto di presentare la Prova Finale come un concerto vero e proprio. Serve però ricordare che il giudizio finale della Giuria si basa, anche per regolamento, sulle votazioni delle prove seconda, terza e di finale e questo può provocare delle discrepanze. Il Premio del Pubblico è nato anche per dare soddisfazione a esecutori e pubblico sul risultato di un evento, che non può però avere la visione generale che un percorso di varie prove e su diversi repertori può dare.
Sicuramente una attenzione alla comunicazione con il pubblico avrebbe spiegato tutto ciò, me ne assumo la responsabilità, ma non avrebbe cambiato nè il risultato nè avrebbe risparmiato i dissensi.
Il futuro del Premio Borciani, al di là delle diverse valutazioni, non può che essere rafforzato nel suo prestigio e serietà dopo una prova di grande intensità come quella appena vissuta, ne sono certo, da pubblico, quartetti, organizzatori, tutti accomunati da vera passione per il Quartetto.
Mario Brunello (direttore artistico Concorso Borciani)
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