Caro Franco [Mannino], se è vero che la nota canzone Dove sta Zazà non fa parte dell'opera di Leoncavallo è pure anche vero che ci figurerebbe benissimo. Non ti sei informato per sapere se il Maestro Bianchi non abbia per caso avuto l'idea di introdurcela? Conosco, in parte, la Zazà di Leoncavallo e non esiterei a dichiarare che fa parte di quella musica fra la più brutta che conosco. Dopo di che devi avere già capito il mio punto di vista sulla proposta. Non vorrei darti un dispiacere e soprattutto, sono disposto con vero entusiasmo a collaborare con te, per uno spettacolo degno del tuo e del mio nome. Ma andare, come si dice, a tirar fuori le castagne dal fuoco, non mi pare conveniente nè a te né a me. Che interesse può rappresentare quest'operaccia il cui libretto è tratto da una brutta commedia (cavallo di battaglia delle primedonne di una volta) e sul quale un musicista di second'ordine senza fantasia - senza gusto - senza genio, ha imbastito una specie di Paese dei campanelli avanti lettera? Qualche anno fa Zazà fu data alla Scala con scene e costumi di Colasanti. Anche da questo punto di vista nessun interesse può suscitare più. C'è inoltre il film di Castellani nel quale il "famoso" regista ha già sfruttato tutto lo sfruttabile da un punto di vista erotico estetizzante (come direbbe la nostra buona Leibl). No, caro Franco. Il tuo nome, quello della Callas, di Gobbi etc. mi attirano molto, moltissimo. Ma che Salviucci ci offra qualcosa di meno deteriore, di meno fragile, di meno inutile, perché noi si concentri i nostri sforzi riuniti e, perché no?, i nostri talenti riuniti. Io non ho ancora mai affrontata la regia del melodramma. Ma non l'affronterei mai con una Zazà. Per ovvie ragioni. Riferisci pure a Salviucci tutte quante le mie obiezioni e digli che se non ha nulla di meglio non se ne parla. Preferisco aspettate il Trovatore di Firenze. Non sta a me darti consigli, ma mi sembra che anche per te la cosa non sia brillante come dovrebbe. Ho l'impressione che sotto l'aspetto della cosa pregiata, d'eccezione, ti si rifili la cosa più ostica, più difficile e di minor efficacia. Che cosa puoi tirar fuori da un limone senza sugo, o comunque con ben poco sugo? Mi sembra che tu dovresti accettare altre cose di assoluto livello musicale e artistico. Musica musica musica. La musichetta lasciala al direttore di bande. Perdonami questa letteraccia, ma che ha il pregio di essere assolutamente sincera. Io sono sempre a tua disposizione ma per affrontare sul serio, con impegno, opere che riscuotono il nostro entusiasmo. Coi fichi secchi non si fanno nozze. Rispondimi, se fai a tempo. Io sarò a Roma domenica o lunedì al più tardi. Cari saluti.
Luchino Visconti
da Musicalia (Anno IV n.18, febbraio 1995)
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