Prima di subire le successive modifiche che nel corso dei secoli lo hanno gradatamente portato alle caratteristiche odierne, il violino si presentava esternamente ed internamente in modo alquanto diverso.
Tutti gli spessori (della tavola armonica, del fondo, delle controfasce) erano più ridotti, e così pure la misura dell'anima e della catena. Il manico, in generale leggermente più corto, non era fissato ad incastro, ma semplicemente incollato al tassello superiore in modo perpendicolare (senza l'odierna inclinazione all'indietro che consente di ottenere maggiore tensione delle corde sul ponticello). Il ponticello era più leggero, più traforato, più basso. Il peso rispetto al violino moderno era di circa 1/3 in meno. La tastiera era alzata mediante un tassello cavo che formava cassa di risonanza nel manico. Le corde erano di budello (restano di budello fino ai primi decenni di questo secolo), non rinforzato, tranne la IV corda che veniva anche anticamente ricoperta da un avvolgimento per evitare di dover adoperare corde troppo grosse. Non esistevano spalliera e mentoniera: il violino veniva sostenuto dalla mano sinistra, e appoggiava liberamente sulla spalla. Da tutte queste caratteristiche nasceva un tipo di sonorità più lieve e meno tesa.
L'arco era nettamente diverso. Tutti gli archi antichi, sia quelli corti per musica di danza che quelli lunghi del periodo delle grandi sonate, erano di forma arcuata con una distanza fra i crini e la bacchetta che è almeno il doppio di quella odierna. I crini erano circa la metà di oggi. L'arco antico non consente attacchi vigorosi e non sostiene le note: da qui una tecnica completamente opposta alla moderna. Inoltre la mancanza di spalliera e di mentoniera, e nel violoncello la mancanza dei puntale, non consentivano un vibrato continuo ed ampio. La diversa tecnica produceva un diverso gusto, dunque, negli archi; ma non veniva sentita come un limite: rispondeva ai caratteri che si attribuivano alla musica.
Verso il 1740 il manico viene leggermente allungato, ed inclinato leggermente all'indietro; la forma moderna del violino è raggiunta però solo sul finire dell'Ottocento. Nell'Ottocento ci fu l'avvento dell'arco moderno, con il costruttore François Tourte (1747-1835), che, oltre a portare a duecento il numero dei crini, vi impresse una curva concava opposta a quella antica.
Parlare oggi di violino barocco non significa quindi necessariamente esigere un violino costruito nell'epoca, poichè ci sono violini antichi che sono stati rimodernati e modificati, e d'altra parte oggi si costruiscono violini con le caratteristiche e le misure antiche. E' difficile trovare violini antichi rimasti allo stato originale, perchè ogni violino venne generalmente adattato alle nuove necessità (sale più grandi, orchestre più numerose, solista professionista ... ). Ma i violini antichi erano molto apprezzati, quindi si preferiva aggiustare quelli, più che non costruirne altri con nuove misure. Invece, dopo Tourte, di solito gli archetti venivano decisamente buttati via.
Tutti gli spessori (della tavola armonica, del fondo, delle controfasce) erano più ridotti, e così pure la misura dell'anima e della catena. Il manico, in generale leggermente più corto, non era fissato ad incastro, ma semplicemente incollato al tassello superiore in modo perpendicolare (senza l'odierna inclinazione all'indietro che consente di ottenere maggiore tensione delle corde sul ponticello). Il ponticello era più leggero, più traforato, più basso. Il peso rispetto al violino moderno era di circa 1/3 in meno. La tastiera era alzata mediante un tassello cavo che formava cassa di risonanza nel manico. Le corde erano di budello (restano di budello fino ai primi decenni di questo secolo), non rinforzato, tranne la IV corda che veniva anche anticamente ricoperta da un avvolgimento per evitare di dover adoperare corde troppo grosse. Non esistevano spalliera e mentoniera: il violino veniva sostenuto dalla mano sinistra, e appoggiava liberamente sulla spalla. Da tutte queste caratteristiche nasceva un tipo di sonorità più lieve e meno tesa.
L'arco era nettamente diverso. Tutti gli archi antichi, sia quelli corti per musica di danza che quelli lunghi del periodo delle grandi sonate, erano di forma arcuata con una distanza fra i crini e la bacchetta che è almeno il doppio di quella odierna. I crini erano circa la metà di oggi. L'arco antico non consente attacchi vigorosi e non sostiene le note: da qui una tecnica completamente opposta alla moderna. Inoltre la mancanza di spalliera e di mentoniera, e nel violoncello la mancanza dei puntale, non consentivano un vibrato continuo ed ampio. La diversa tecnica produceva un diverso gusto, dunque, negli archi; ma non veniva sentita come un limite: rispondeva ai caratteri che si attribuivano alla musica.
Verso il 1740 il manico viene leggermente allungato, ed inclinato leggermente all'indietro; la forma moderna del violino è raggiunta però solo sul finire dell'Ottocento. Nell'Ottocento ci fu l'avvento dell'arco moderno, con il costruttore François Tourte (1747-1835), che, oltre a portare a duecento il numero dei crini, vi impresse una curva concava opposta a quella antica.
Parlare oggi di violino barocco non significa quindi necessariamente esigere un violino costruito nell'epoca, poichè ci sono violini antichi che sono stati rimodernati e modificati, e d'altra parte oggi si costruiscono violini con le caratteristiche e le misure antiche. E' difficile trovare violini antichi rimasti allo stato originale, perchè ogni violino venne generalmente adattato alle nuove necessità (sale più grandi, orchestre più numerose, solista professionista ... ). Ma i violini antichi erano molto apprezzati, quindi si preferiva aggiustare quelli, più che non costruirne altri con nuove misure. Invece, dopo Tourte, di solito gli archetti venivano decisamente buttati via.
di Donella Terenzio (Musica Viva, Anno V n.9, settembre 1981)
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