Omeopatia musicale: pillole per attenuare il male dell'insensibilità culturale dilagante.
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mercoledì, dicembre 26, 2007

Glenn Gould: Schoenberg ed il fatale numero 13

Spero che la foto del carro funebre abbandonato non sia profetica. Negli ultimi anni della sua vita il compositore Arnold Schoenberg si era persuaso che i destini dell'uomo fossero governati dai numeri e credeva moltissimo alle predizioni di un suo amico astrologo. Quando arrivò a sessantacinque anni, gli scrisse per chiedergli se quello fosse l'ultimo anno della sua esistenza, dato che 65 era divisibile per il fatale numero 13. L'astrologo gli rispose: «No, questa volta non morirete. Ma la prossima volta che un numero vi sarà sfavorevole, allora sarà giunta la vostra ora».
Schoenberg suppose che sarebbe accaduto tredici anni più tardi, quando avesse raggiunto i settantotto anni. Due anni prima di arrivare a questa data, all'età di settantasei, ricevette un biglietto dal suo amico: «Attenzione Arnold, gli anni pericolosi non sono solo quelli divisibili per 13, ma anche quelli in cui la somma delle cifre dà 13». Era precisamente il caso del 76. Rendendosene conto, Schoenberg rimase molto scosso. Morì quello stesso anno. Era il 1951, il 13 luglio.
Sono anch'io abbastanza convinto dell'esistenza di fenomeni soprannaturali. A nove anni feci uno strano sogno in cui mi vedevo cosparso di chiazze rosse. Quando, l'indomani, raccontai il sogno a mia madre, essa ne fu stupefatta; quella notte aveva sognato esattamente la stessa cosa. Ora, a quell'epoca non v'era alcuna epidemia di morbillo che potesse autorizzarci a classificare quel sogno tra le "semplici suggestioni". Quattro giorni più tardi, presi il morbillo.

Glenn Gould

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