Omeopatia musicale: pillole per attenuare il male dell'insensibilità culturale dilagante.
Curarsi con la musica senza necessariamente ricorrere al suono...

sabato, febbraio 14, 2015

Igor Stravinsky nei ricordi di Ezio Lazzarini

Igor Stravinsky (1882-1971)
2013 anno dei centenari. Si ricordano i grandi Verdi e Wagner (nei 200 anni dalla nascita). Il mondo della musica ricorda inoltre i 100 anni dall’esecuzione a Parigi (Théâtre des Champs-Elysées 29 maggio 1913) del balletto, diventato ormai un famosissimo pezzo sinfonico, Le Sacre du Printemps di Igor Stravinsky.
Tutto ciò mi ha risvegliato una serie di ricordi e mi sono accorto che questo grande compositore ha segnato diversi episodi della mia vita.
Cominciamo dalla primavera... del 1956!
All’epoca studiavo al Conservatorio B. Marcello e una mattina notai agitazione e fermento tra insegnanti e allievi.
 Ricordo soprattutto i miei compagni che mormoravano "fioi ghe xe Stravinsky..... xe rivà Stravinsky!".
Conoscevamo poco delle sue musiche, ma il nome e la fama erano già molto noti; il Maestro era a Venezia per decidere in quale sede si sarebbe eseguita la sua ultima composizione Canticum Sacrum ad Honorem Sancti Marci Nominis.
Ci portarono prima alla Chiesa dei Frari dove, diretti dal Maestro del coro del Conservatorio, Sante Zanon, eseguimmo alcuni pezzi sacri; poi alla Chiesa della Salute per ripetere il tutto e infine nella Basilica di San Marco che fu prescelta dal Maestro per il concerto che si tenne nell’estate del 1956. Il Patriarca era all’epoca Angelo Roncalli, il futuro Giovanni XXIII.
Passiamo ora all’ottobre del 1960: facevo già parte dell’orchestra della Fenice ed era previsto un concerto a Palazzo Ducale nella Sala dello Scrutinio.
Il direttore era Robert Craft, un musicista assistente di Stravinsky che preparava l’orchestra evitando così le faticose prove al Maestro ormai anziano.
Eseguimmo il suo Monumentum pro Gesualdo da Venosa e il balletto Orpheus.
All’epoca facevo anche parte di una formazione da camera (Nuovo Trio Bartok) e uno dei pezzi che eseguivamo nei concerti era Historie du Soldat nella versione del Maestro per violino, clarinetto e pianoforte.
Ciò che avvenne in quei giorni sarà raccontato con dovizia di particolari dalla Direttrice dell’Associazione Musicale "Ermanno Wolf-Ferrari" Edda Pittan Lazzarini.
In breve: fummo convocati dal Maestro nel pomeriggio del 24 ottobre 1960 all’Hotel Bauer di Venezia dove eseguimmo, appunto, l’Histoire sotto lo sguardo attento di Stravinsky!
Come dimenticare un simile avvenimento??
1962: XXV Festival di Musica Contemporanea
La programmazione prevede un concerto di musiche stravinskiane diretto da Ettore Gracis.
Primo pezzo in programma il Capriccio per pianoforte e orchestra interpretato dal grande Nikita Magaloff.
Ero coinvolto come esecutore ma, francamente, non ricordo con quale strumento dal momento che i pezzi in programma erano quattro.
La sera dell’esecuzione, come mia abitudine, arrivavo molto in anticipo al Teatro per indossare il frack e ripassare la parte. In questa serata, visto che il pianoforte era già posizionato alla ribalta, avrei colto l’occasione per accennare forse una Mazurka di Chopin con la sala ancora deserta: una sensazione fantastica, straordinaria... solo che, dopo le prime note, allibii!!!
Infatti qualche incosciente aveva, come si dice nell’ambiente della musica contemporanea, "preparato" lo strumento inserendo nella cordiera strisce di carta oleata, monetine, piccoli chiodi per qualche esecuzione dei giorni successivi ignorando (?!?) che il primo pezzo della serata vedeva impegnato, come già detto, Nikita Magaloff!
Mi precipitai dall’ispettore dell’orchestra prof. Guastini, il quale a sua volta, avvisò l’accordatore che probabilmente aveva messo a punto lo strumento nel primo pomeriggio.
Immaginate cosa sarebbe successo dopo le prime note del solista con il pianoforte in quelle condizioni.....
Sempre con riferimento al compositore russo, mi è capitato nel ruolo di pianista dell’orchestra di eseguire i grandi pezzi del Suo repertorio: Uccello di Fuoco, Petrouchka, Sinfonia di Salmi, Sinfonia in tre movimenti, Le Nozze, Edipo Re...
Primavera 1971, La Fenice programma, appunto, Le Nozze.
La coreografia era di Bronislava Nijinska, sorella del leggendario Vaslav Nijinsky!
In questa produzione, oltre al mio impegno di preparatore della compagnia di canto, ho avuto il privilegio di suonare (la partitura prevede quattro pianoforti) assieme a concertisti di chiarissima fama: Gino Gorini, Sergio Lorenzi ed Eugenio Bagnoli, il mio insegnante. Il direttore era Jesus Lopez-Cobos, un carissimo amico.
Ho avuto occasione di eseguire questa composizione sempre alla Fenice con colleghi pianisti del nostro Conservatorio; li ricordo con affetto e stima: Anna Barutti, Wally Rizzardo, Giorgio Vianello.
Preciso che queste esecuzioni furono realizzate in forma concertistica, vale a dire con i pianoforti sul palcoscenico.
Ancora da citare una prima italiana con la cantante Katy Berberian. Il marito Luciano Berio rinunciava, poco prima del concerto, all’esecuzione di una "miniatura" stravinskiana, per voce e pianoforte, dal titolo The Owl and the Pussy Cat.
La direzione del Teatro me la propose, diciamo quasi fuori tempo massimo, e compii... l’ennesimo salvataggio!!
Ricordo inoltre con orgoglio l’esecuzione alle Sale Apollinee del Settimino, diretto da Ettore Gracis, al XXXIV Festival di Musica Contemporanea.
Siamo ora al 1986: collaboro quale Maestro di Sala alla preparazione della compagnia di canto di The Rakes Progress, opera che l'autore diresse in prima mondiale alla Fenice nel 1951. Stravinsky è entrato anche nella nostra famiglia: mia figlia Martina presentò, per il Diploma di violino, il concerto in re per la realizzazione del quale ho collaborato all’esecuzione.
Con mia figlia Anna eseguo regolarmente nei nostri concerti i deliziosi otto pezzi per pianoforte a quattro mani, composti in Svizzera durante la prima guerra mondiale. Ora, nel centenario della Sagra della Primavera, stiamo preparando questo capolavoro nella Sua versione per pianoforte a quattro mani.
Stravinsky morì a New York nel 1971 e fu sua volontà essere sepolto nella città che più amava: Venezia. I solenni Funerali ai quali assistetti si celebrarono nella Chiesa dei Santi Giovanni e Paolo ed ora il Maestro riposa nel cimitero di San Michele.
Ultimo straordinario ricordo, dove però non ero impegnato come esecutore, il concerto commemorativo, che si tenne sempre nella Chiesa dei Santi Giovanni e Paolo, dell’Orchestra e Coro del Teatro alla Scala diretti da Leonard Bernstein.
Serata indimenticabile: i pezzi in programma erano Apollon Musagète e nella seconda parte la Sinfonia di Salmi. Chi ascolta questo pezzo straordinario non può non commuoversi soprattutto nel maestoso e grandioso movimento finale.
Gli eccezionali musicisti, il grande Bernstein e il luogo dove il Maestro russo fu omaggiato per l’ultima volta dalla Sua Venezia, contribuirono a fare di questa esecuzione un avvenimento storico.
Il più emozionato era probabilmente Leonard Bernstein, che abbracciava i musicisti a uno a uno come fratelli... Non dimenticherò, credetemi, questa serata di Grande musica.

Ezio Lazzarini (www.contrappuntoveneziano.it)

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