Omeopatia musicale: pillole per attenuare il male dell'insensibilità culturale dilagante.
Curarsi con la musica senza necessariamente ricorrere al suono...

martedì, gennaio 14, 2020

Quattro tipi di ascoltatore...

(Hoffnung)
L'intellettuale
E' il tipo (o il tipo d'ascolto) per cui la musica è uno straordinario fatto di cultura. Siamo l'intellettuale quando ci accorgiarno di scegliere, di controllare, di filtrare, di predisporre, di pensare ascoltando, di ripensare riascoltando, di sentire la musica e la gioia della musica soprattutto come una fonte inesauribile di illuminata conoscenza. L'intellettuale è dunque uno che seleziona attentamente, che scarta l'eccessivo, il non chiaro oppure il non problematico. Attento alle attuali ragioni storiche, predilige le musiche raffinate, meno note, "difficili", i compositori minori o meno noti, le composizioni più curiose o più dense di significati storici. Ama soprattutto le esecuzioni rispettose della filologia, le caratterizzazioni interpretative che permettono una serie di osservazioni intelligenti, le "letture» dei direttori o dei concertisti che chiariscano le strutture, la logica dei rapporti strumentali, la bellezza peculiare d'un timbro, d'un colore. Ama l'insolito, la proposta "stimolante", l'accostamento di dischi che fra loro "facciano un discorso".
 
Il passionale
E' il tipo (o il tipo d'ascolto) per cui la musica è una stupenda immersione. Siamo il passionale quando, ce ne accorgiamo o no, andiamo verso la rnusica che ci cattura, ci cornmuove, ci emoziona. Il passionale vuole soprattutto partecipare. Istinto, sentimento, temperamento, tutto viene "coinvolto". Il passionale vive la musica. Ci ragionerà dopo; tutt'al più, in questo mondo così pieno di complicazioni, in questa vita in cui bisogna tanto ragionare, non ci ragionerà affatto. La musica attraverso la pelle, fino all'anirna: si abbandona, o soffre, o gioisce; a volte si consola. Per questo, sceglie le musiche più eccitanti, i direttori più scatenati, i concertisti più vulcanici o più intensamente segreti. Insomma, gli interpreti più "comunicativi". La sua discoteca sarà un mondo suo.
 
Il neofita
E' il tipo (o tipo d'ascolto) per cui la musica è un universo da scoprire. Siamo il neofita quando non ci occupiamo tanto di confronti fra interpretazioni, quanto di possedere il repertorio fondamentale. Il neofita non per questo cerca le edizioni generiche, anzi vuole piuttosto le interpretazioni più prestigiose, o le più "sicure", le più storicamente significative. E' attento alle edizioni economiche, perché a volte possono facilitare combinazioni interessanti, senza scendere nella qualità. Agisce come se per lui l’ingresso del mondo della musica fosse una conquista recente che non perderà mai; e, vedendo accumularsi poco a poco buoni dischi nella sua casa, ha una sua non cancellabile felicità.
 
Il discomane
E' il tipo (o il tipo d'ascolto) per cui la musica è una stupenda collezione. Siamo il discomane quando veniamo attirati dal pezzo raro dall'interpretazione d'annata anche se vecchia e quasi inaudibile, dall'edizione di pregio con ottima stampa e bella confezione. Perché anche per i dischi, come per i vini, esiste un sapore e un retrogusto, e si hanno annate buone e meno buone, secondo gli interpreti e le orchestre. Il discomane possiede già moltissimi dischi, o si comporta come se li possedesse. Suoi colleghi idealmente non sono gli altri ascoltatori, sono gli intenditori. I suoi consigli influenzano gli altri. Egli è severo nei dettagli, implacabile nei confronti. Detesta il risaputo, anche se bello e storico. Con lui, il mercato deve fare i conti. La sua discoteca e la palestra d'un ascoltatore professionista.
("Musica Viva", 1979)

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