Omeopatia musicale: pillole per attenuare il male dell'insensibilità culturale dilagante.
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sabato, febbraio 05, 2011

Bruckner: Sinfonia n.9 in re minore

Le sinfonie di Anton Bruckner appartengono alle opere della storia della musica su cui le opinioni divergono fino ad oggi: o c'è un consenso senza riserve, come una professione di fede, oppure un rigido rifiuto - una via di mezzo sembra mancare. Se il carattere monumentale, la violenza delle emozioni che si esprimono in questa musica per non scegliere che qualche aspetto - rappresentano per gli ammiratori la vetta più alta di ciò che si può dire con i suoni, i detrattori credono invece di riconoscervi solo superficialità o persino banalità. Se agli uni l'organizzazione formale e le innovazioni armoniche sembrano ardite e sublimi, gli altri parlano invece di dilettantismo o di spirito di epigono. "Il più importante compositore di sinfonie dopo Beethoven", così appariva Bruckner agli occhi di Richard Wagner, ma nientemeno che Johannes Brahms vide nelle sue opere "un imbroglio che fra uno o due anni sarà finito e dimenticato".
Un tale contraddittorio effetto - per quanto possa a volte essere formulato con esagerazione - non è naturalmente casuale e non ha nulla a che vedere con delle incidentali differenze di opinione. In esso si manifesta piuttosto un carattere essenziale particolare della musica di Bruckner che vuole essere più di una semplice "forma mossa dai suoni" vuole dare espressione a delle esperienze dell'anima e a delle speranze, e apre una dimensione trascendentale in cui non si tratta più solo dell'estetica, cioè di una concezione artistica ma, nel più verso senso del termine, di una visione del mondo. Bruckner, il contrario di un musicista intellettuale, l'uomo semplice e pio, come lo hanno descritto i suoi contemporanei, veniva dalla musica sacra e in certo modo è sempre restato, anche come compositore di sinfonie, un annunciatore della fede. Nella dedica della Nona Sinfonia - "Al buon Dio" - questo atteggiamento trova la sua commovente espressione.
In modo corrispondente si può capire anche la vecchia consuetudine di far seguire ai tre movimenti, nelle esecuzioni dell'opera, il "Te Deum" di Bruckner quasi come Finale. A dire il vero un tale "completamento" non sembra assolutamente necessario perché la Nona appartiene certo, a causa del quarto movimento mancante, alle opere "incompiute" della storia della musica, a quelle però che - come la Sinfonia in si minore di Schubert sono compiute in un senso più alto. Proprio il fatto che alla fine della produzione sinfonica di Bruckner ci sia un Adagio, un movimento caratterizzato da un profondissimo sentimento e che in certo qual modo rappresenta una "presa di commiato" conferisce all'opera una particolare intensità e il carattere di un testamento personale.
I tre movimenti della Nona furono composti, con continue interruzioni per la revisione di opere precedenti, tra il 1887 e il 1894. Poi Bruckner si accinse all'abbozzo del Finale, a cui ancora lavorava il mattino del giorno in cui morì (11 ottobre 1896). I movimenti interamente conclusi furono eseguiti per la prima volta sotto la direzione di Ferdinand Löwe, amico di Bruckner, nel 1903 in una forma orchestrale però fortemente modificata; l'orchestrazione originaria risuonò per la prima volta solo nel 1932.
Per molteplici aspetti questa sinfonia costituisce una 'summa' dell'opera sinfonica di Bruckner. Già l'inizio è tipico, non comincia con il primo tema vero e proprio, ma con la raffigurazione descrittiva di uno 'stato originario' da cui si fanno lentamente avanti singole figure musicali che si ammassano in una poderosa struttura architettonica. Il posto occupato da Bruckner nella storia della musica si mostra qui in doppio modo: da una parte si può pensare all'inizio della Prima Sinfonia di Gustav MahIer, "Come un suono della natura", composta nello stesso periodo, ma ancora più forte si impone l'affinità con la Nona di Beethoven, il grande modello di tutto il sinfonismo romantico, a cui Bruckner si sentiva intimamente obbligato. Non solo l'inizio, "Misterioso" (e del resto già la tonalità di re minore), ma anche altri accorgimenti compositivi si possono comprendere come una cosciente eredità beethoveniana, soprattutto i collegamenti motivici tra i singoli movimenti. Si potrebbe compilare un intero catalogo di tali corrispondenze, di cui alcune si rivelano solo ad un'analisi dettagliata, mentre altre (p. es. il motivo ritmico principale dello Scherzo - l'"anapesto", costituito da due battiti brevi e uno lungo - e in ambito melodico i caratteristici pizzicati degli archi che ritornano nell'Adagio) risultano evidenti già ad un ascolto attento.
In quale misura Bruckner si sia rifatto ad antichi modelli appare anche dalla grande importanza che hanno le tecniche contrappuntistiche (canone, imitazione e rigoroso moto contrario delle voci) e dall'organizzazione formale, che combina il principio dello sviluppo classico con la giustapposizione barocca di singole sezioni. Ma accanto a questo aspetto storicizzante colpiscono altre caratteristiche, decisamente moderne, con cui il compositore è andato al di là dei limiti di un sinfonismo tradizionale. Proprio nella sonorità, che include sia momenti solistici dei singoli strumenti che il massiccio addensarsi di interi gruppi orchestrale (particolarmente degli ottoni), Bruckner prosegue degli aspetti del linguaggio musicale drammatico di Richard Wagner. In verità tali rimandi a determinate affinità con altri compositori permettono di accennare solo ad alcuni tratti essenziali del sinfonismo di Bruckner. Decisivo resta il modo personalissimo in cui egli collega i differenti elementi: il carattere piano dei suoi complessi formali, la stratificazione architettonica ottenuta con gli stessi materiali e le loro modificazioni, le grandi linee e le curve di tensione e, come risultato di tutte queste caratteristiche, le ondate di crescendo, con cui la sua musica prende l'ascoltatore e lo trascina in sfere più alte che indicano un qualcosa che è al di là della sola musica.

Volker Scherliess (Traduzione: Adriano Cremonese. note al CD DGG 419 083-2)

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