Omeopatia musicale: pillole per attenuare il male dell'insensibilità culturale dilagante.
Curarsi con la musica senza necessariamente ricorrere al suono...

sabato, aprile 19, 2014

Sir John Gardiner: "Che il coro viaggi..."

Sir John Gardiner ed il suo Monteverdi Choir di nuovo in viaggio l'estate scorsa. Ma questa volta per il grande pellegrinaggio cattolico a Santiago.
 
Per Sir John Eliot Gardiner l'anno del millenario è coinciso con la celebrazione di una carriera musicale già ammirevole. Tia il Dicembre del 1999 e il Dicembre del 2000 lui ed il suo Monteverdi Choir, con gli English Baroque Soloists, hanno intrapreso un pellegrinaggio virtuale nelle cantate di Bach. In quei dodici mesi hanno eseguito tutte le centonovantotto cantate sacre di Bach in chiese principalmente della Germania del nord (con pochi viaggi di contorno in Gran Bretagna, a New York ed in Spagna) nelle domeniche per le quali le opere erano state specificatamente composte. Non solo é stata possibile la più intensa immersione nella musica di uno specifico compositore che un esecutore abbia mai potuto sperimentare negli ultimi anni, ma questa ha cambiato l'atteggiamento di Gardiner verso la musica dal vivo. "Sono uno che crede che c'è sempre stato più di un ritratto bidimensionale nella musica del passato. Essa deve sgorgare viva ed esprimere il suo pieno potenziale come un'esperienza che coinvolge sia l'interprete che l'ascoltatore. Deve essere proposta in un contesto storico o almeno vivace, che percepisca il modo in cui la gente osserva le costruzioni e la loro vita spirituale." Gardiner parlava nella sua fattoria nel Dorset in uno splendido giorno di primavera, quando la tentazione di essere un allevatore nel bel mezzo della stagione degli agnelli doveva attentare gentilmente al suo ruolo di studioso ed esecutore.
E' stato durante un concerto nella chiesa di San Domingo di Bonival a Santiago di Compostela, nel nord-ovest della Spagna, verso la fine del suo pellegrinaggio delle cantate di Bach, che egli ha avuto l'idea di un altro pellegrinaggio musicale: seguire la secolare rotta che portava i credenti dalla Francia allo spettacolare sito dove si dice che giacciano i resti di San Giacomo. E ancora una volta, questo sarebbe stato un pellegrinaggio nel nome della musica, con concerti lungo la strada.
Il "Camino de Santiago de Compostela" - o "la strada di San Giacomo" - è stato segnato nel decimo secolo, e da allora i pellegrini hanno intrapreso il lungo viaggio attraverso la Francia ed il nord della Spagna. Dopo un periodo di declino, il numero di pellegrini che camminano fino a Santiago per visitate il santuario di San Giacomo è in crescita: negli anni '80 solo un paio di migliaia di persone intraprendevano il cammino ogni anno, durante gli anni '90 la cifra è cresciuta fino a circa trentamila persone, ma negli Anni Santi - gli anni in cui il giorno in cui si celebra il Santo cade di Domenica - le cifre erano sostanziali (il 1993 ha visto 99.000 pellegrini ed il 1999 approssimativamente 155.000). Il 2004 è un altro Anno Santo e l'aspettativa è per un considerevole afflusso a Santiago.
Nel settimo e nell'ottavo secolo l'lslam si rivolse all'Europa dopo la caduta di Gerusalemme. La Spagna venne occupata nell'ottavo secolo e anche parte della Francia del sud conobbero l'invasore. Comunque, alla fine dell'ottavo secolo venne costituito un caposaldo cristiano nell'estremità nord-occidentale della Spagna, nell'attuale Galizia. Durante il regno di Alfonso venne scoperta la tomba dell'apostolo Giacomo presso Finisterre, ed in quanto evangelista della Spagna e apostolo, l'attrattiva di Giacomo innalzò Santiago al rango di destinazione di pellegrinaggio comparabile a Roma o Gerusalemme: molto presto venne costruita una cattedrale e numerose fondazioni religiose nacquero attorno ad essa.
Il pellegrinaggio di Gardiner a Santiago non è stato, come egli ammette senza remore, un atto veramente religioso. Come si potrebbe camminare per tutto il giorno e poi tenere un concerto alla sera? Ma l'iniziativa aveva comunque un significato. "Siamo un coro di ventidue elementi - niente strumenti, solo musica a cappella - e abbiamo camminato tutti i giorni. Cera un autobus che poteva raccogliere chi si stancava o chi non se la sentiva di affrontare il caldo. Iniziammo la marcia la mattina presto, poi il bus ci raccoglieva e ci portava al luogo scelto per il pranzo e il riposo pomeridiano. Quindi facevamo le prove e i concerti, e cosi via. E’ stara dura, fisicamente e psicologicamente. Ma non era come per chi percorre la via del pellegrinaggio, perchè noi dovevamo anche cantare."
I1 programma per i concerti rifletteva il progredire del pellegrinaggio; dunque, quando iniziammo - nel sud-ovest della Francia - c’era più musica francese e fiamminga. E mentre il viaggio proseguiva attraverso la Spagna, le rappresentazioni spagnole aumentavano. Per come la mette Gardiner, "era un'ode mobile, per cosi dire, che tagliava via alcuni pezzi e ne introduceva altri durame la strada." Era anche per certi versi un pellegrinaggio musicale nella gioventù di Gardiner quando, con la sua terrificante famiglia musicale, cantava musica di Morales e Victoria nella chiesa locale. E benché egli abbia imparando nuova musica per il pellegrinaggio, molta altra era in agguato nel suo subconscio, pronta ad essere riportata ancora una volta alla luce.
Uno dei brani lo riporta al periodo in cui studiava a Parigi con la formidabile Nadia Boulanger. "Quando studiavo con lei, fece cantare alla classe un salmo penitenziale, Hélas Mon Dieu di Claude Le Jeune. Non era una cosa raccomandabile da ascoltare - francamente era un'interpretazione spaventosa, perché la maggior parte della classe era composta da pianisti americani che non avevano per niente voce, e non riuscivano a tenere la linea. Ma in qualche modo lei ci tenne in riga. La Boulanger mi diede la sua trascrizione e io la copiai, poi andai alla Bibliothéque Nationale per verificare che fosse corretta. Naturalmente lo era, perché tutto ciò che lei faceva era impeccabile, Ne feci quindi la mia edizione, che Oxford University Press ha pubblicato alcuni anni fa, E' un pezzo meraviglioso, molto, molto cromatico, profondamente espressivo - in realtà protestante, non cattolico - ma assolutamente appropriate, credo, per questo tour."
Dopo tre concerti in Francia, nella cattedrale di Rodex, una spettacolare chiesa fortificata in cui lavorava il compositore Bouzignac, il pellegrinaggio tornò brevemente a Londra. Là, essi diedero un concerto l'otto Luglio in un luogo molto appropriato: il Luogo Spagnolo di San Giacomo, una meravigliosa chiesa neogotica dietro la Wallace Collection a Manchester Square. Poi il pellegrinaggio iniziò davvero. "Esso andava da Jaca, una città in Aragona proprio sopra i Pirenei, via via fino a Compostela. La maggiore densità di concerti era in Castilla y Leon. La regione aveva appoggiato il progetto fin dagli inizi.
Le regioni vicino ai confini sono state meno entusiaste per ragioni che non pretendo di capire, ma che hanno a che fare con la politica basca. Abbiamo terminato in Galizia, regione che è stata molto, molto entusiasta. ln totale, dunque, ci sono stati quindici o sedici concerti lungo tutto il cammino, abbiamo seguito quella che a tutti gli effetti è la rotta francese attraverso il nord della Spagna, e le sole grandi città che abbiamo traversato erano Burgos e Leon."
"Iniziammo con un po' di Josquin, Dufay e Clemens, e compositori francesi o fiamminghi che hanno lavorato in Spagna, come Philippe Rogier - un meraviglioso compositore - che ha lavorato a Madrid e a Siviglja, Lheritier, che andò a Roma - non credo che abbia lavorato in Spagna, ma c'erano tali contatti tra la Spagna e Roma... Quasi tutti i grandi compositori spagnoli hanno cantato nel Coro della Cappella Sistina o erano in contatto con Roma. Ovviamente Victoria e Morales, che era andato in Terrasanta ed era stato catturato dai pirati sulla via del ritorno - ebbe una vita molto movimentata." Tra gli altri compositori scelti mentre il pellegrinaggio proseguiva nella Spagna, citiamo Penalosa, Guerrero, Lobo, Di Vivanco ed il portoghese Manuel di Cardoso.
Per Gardiner ed il suo coro, il pellegrinaggio ha avuto un prologo durante le vacanze di primavera quando, in una chiesa del quartiere di Holborn a Londra, hanno registrato un disco di musica usata per il pellegrinaggio - il primo per la loro nuova etichetta, SDG, che ha in programma anche la pubblicazione di musica dal pellegrinaggio bachiano nel seguitare dell'anno. SDG sono le iniziali che Bach apponeva alle sue opere - Soli Deo Gloria - ma dato il burrascoso divorzio di Gardiner dalla sua precedente etichetta, la DG, mi sono chiesto se la "S" della SDG possa indicate qualcosa di più volgare...
Comunque, consiglio a tutti di aspettare la sua registrazione. E' da troppo tempo che aspettiamo che Gardiner torni alle sue origini, da troppo tempo che il Monteverdi Choir non viene ascoltato alle prese con questo affascinante repertorio.

James Jolly (Gramophon) - ["Orfeo", gennaio 2005]

Nessun commento: