Nell'anno strindberghiano 2012, ci sono state non meno di tre importanti mostre pittoriche su Strindberg organizzate a Stoccolma, in particolare una personale con opere che appartengono a ricchi collezionisti stranieri.
Il 27 giugno 2007, fu venduto, dalla casa d'aste inglese Sotheby, il quadro svedese più costoso di sempre: "Alplandskap I" di August Strindberg. Il prezzo fu di 29,4 milioni di corone svedesi – il precedente quadro svedese più costoso era stato il dipinto di Strindberg "Underlandet" realizzato sempre nel 1894 in un piccolo cottage nella città di austrica di Dornach, entrambi esposti e venduti all'esposizione del circolo degli artisti a Stoccolma nel 1895. Nel 1990, il prezzo per "Underlandet", che ora si trova al museo nazionale, fu di 24 milioni di corone svedesi. A conferma di ciò, la galleria americana che acquistò "Alplandskap" immediatamente espose le tele della grande esposizione a Maastricht e ora chiede un prezzo considerevolmente più alto: 52 milioni di corone svedesi. Curiosamente, Strindberg è il pittore svedese che dal 1960 ha conosciuto la maggior parte di personali presso prestigiosi musei d'arte moderna in Europa, inclusa la Biennale di Venezia. Come è possibile che i dipinti di un'artista svedese senza una vera e propria educazione artistica abbiano suscitato un così forte interesse internazionale? A lungo si è voluto spiegare il fenomeno con il suo status di celebrità come famoso drammaturgo, ma Ibsen è effettivamente più internazionalmente conosciuto e anch'egli dipinse anche delle tele, dipinti che tuttavia mai raggiunsero un pubblico più ampio di quello nazionale norvegese e che furono sempre valutati ad un prezzo relativamente basso. Dev'esserci una spiegazione più plausibile. La grandezza di Strindberg risiede soprattutto nella sua capacità di percorrere costantemente nuove strade in modo diverso rispetto ai suoi contemporanei, sperimentando qualcosa di completamente nuovo senza sbarazzarsi della tradizione artistica. Strindberg provò, di volta in volta, nuove soluzioni, anche se spesso tutto ciò lo portò in vicoli ciechi, come i suoi esperimenti di chimica.
Tipico è lo sviluppo riguardante uno dei suoi primi quadri, completati sull'isola di Kymmendö, suo amato paradiso estivo, nel 1873. L'anno prima, a 23 anni, aveva deciso di lasciare gli studi ad Uppsala per mantenersi come libero scrittore e artista in compagnia di giovani pittori come Per Ekström e Ernst Josephson. Il soggetto è la stazione balneare sull'isola: alcune rocce circondate da pini che si affacciano sul mare aperto. Per prima cosa, egli fa uno studio naturalistico del colore, seguito da un attento studio a matita degli alberi, che riporta su un nuovo pannello verniciato nel suo studio a casa. Per la prima volta, egli dipinge l'orizzonte basso del mare che sarebbe diventato in seguito il suo segno di riconoscimento, ma completò il dipinto usando uno stile post-romantico che era la regola per i suoi compagni pittori durante gli anni '70 del 1800. Il risultato lo lascia insoddisfatto – "quando lui usava lo studio a matita sulla tela aggiungendo i colori, il risultato era soltanto una macchia confusa" scrive nella sua autobiografia. Dopo aver incorniciato il dipinto, decide di fare una revisione completa. I tradizionali colori locali sono dipinti sopra il nero e il grigio e il cielo è coperto da minacciose nuvole di tempesta – allontanandosi dal luminoso studio estivo, si origina un'atmosfera pittorica anti-naturalistica totalmente diversa dalla pittura dell'epoca. Ritornato nell'arcipelago di Stoccolma nel 1892, Strindberg era finito in un vicolo cieco circa il processo di creazione letteraria: i suoi nuovi drammi non venivano rappresentati, la luna di miele con il pubblico svedese che aveva vissuto prima del ritorno in terra natia sembrava giungere al termine. Una serie di processi e il divorzio dalla prima moglie Siri Von Essen lo resero nervoso e agitato. Da solo in una stuga presso il promontorio di Dalarö, inizia subito una febbrile produzione di dipinti: per prima cosa, dipinge su qualsiasi materiale ha a disposizione: copertine in cartone di libri e lastre di zinco, fino ad una batteria che usava per esperimenti scientifici. Degli oltre 30 famosi quadri dell'estate del 1892, tutti mostrano il motivo dell'arcipelago, più o meno astratto, tranne uno.
Tipico è lo sviluppo riguardante uno dei suoi primi quadri, completati sull'isola di Kymmendö, suo amato paradiso estivo, nel 1873. L'anno prima, a 23 anni, aveva deciso di lasciare gli studi ad Uppsala per mantenersi come libero scrittore e artista in compagnia di giovani pittori come Per Ekström e Ernst Josephson. Il soggetto è la stazione balneare sull'isola: alcune rocce circondate da pini che si affacciano sul mare aperto. Per prima cosa, egli fa uno studio naturalistico del colore, seguito da un attento studio a matita degli alberi, che riporta su un nuovo pannello verniciato nel suo studio a casa. Per la prima volta, egli dipinge l'orizzonte basso del mare che sarebbe diventato in seguito il suo segno di riconoscimento, ma completò il dipinto usando uno stile post-romantico che era la regola per i suoi compagni pittori durante gli anni '70 del 1800. Il risultato lo lascia insoddisfatto – "quando lui usava lo studio a matita sulla tela aggiungendo i colori, il risultato era soltanto una macchia confusa" scrive nella sua autobiografia. Dopo aver incorniciato il dipinto, decide di fare una revisione completa. I tradizionali colori locali sono dipinti sopra il nero e il grigio e il cielo è coperto da minacciose nuvole di tempesta – allontanandosi dal luminoso studio estivo, si origina un'atmosfera pittorica anti-naturalistica totalmente diversa dalla pittura dell'epoca. Ritornato nell'arcipelago di Stoccolma nel 1892, Strindberg era finito in un vicolo cieco circa il processo di creazione letteraria: i suoi nuovi drammi non venivano rappresentati, la luna di miele con il pubblico svedese che aveva vissuto prima del ritorno in terra natia sembrava giungere al termine. Una serie di processi e il divorzio dalla prima moglie Siri Von Essen lo resero nervoso e agitato. Da solo in una stuga presso il promontorio di Dalarö, inizia subito una febbrile produzione di dipinti: per prima cosa, dipinge su qualsiasi materiale ha a disposizione: copertine in cartone di libri e lastre di zinco, fino ad una batteria che usava per esperimenti scientifici. Degli oltre 30 famosi quadri dell'estate del 1892, tutti mostrano il motivo dell'arcipelago, più o meno astratto, tranne uno.
Quando inizia a lavorare su formati più grandi, gli sembra di aver lasciato lavorare da soli il materiale e i colori: egli abbandona ogni pretesa di rappresentazione naturalistica del cielo e del mare. I colori ad olio puri sono lavorati direttamente sul pannello o sulla tela, il lavoro evidente della spatola ha più importanza del motivo stesso. Nel luglio del 1892, inaugurò la propria personale in una delle più piccole gallerie d'arte di Stoccolma, un'iniziativa coraggiosa che pochi dei suoi colleghi pittori svedesi avevano intrapreso in quel periodo. Nell'ottobre 1892, Strindberg si trasferì a Berlino dove divenne più sedentario di quante avesse immaginato. Raccolse intorno a sé, alla taverna che aveva ribattezzato "Il maiale nero", un importante gruppo di scrittori e pittori scandinavi e tedeschi: tra di loro, vi era il giovane Munch. Munch, Strindberg e la loro cerchia, che, tra l'altro, contava la presenza dello scrittore polacco Stanislaw Przybyszewski, ebbero un ruolo decisivo per una nuova arte simbolista-espressionista di origine nordica.
Durante tutto il periodo tedesco, Strindberg non scrisse quasi nessun'opera narrativa. Si dedicò, invece, alla scienza e alla pittura. Tra i quadri del periodo berlinese, spiccano il grande "Vågen III" alla taverna "Il maiale nero" e il regalo di fidanzamento alla giovane nuova moglie Frida Uhl "Svartsjukans natt", entrambi cupamente espressivi, e la prima versione di "Den grönskande ön", Kymmendö come capovolgimento del famoso dipinto "L'isola dei morti" di Böcklin, "Livets högsommar" come Strindberg interpretò il suo dipinto nel 1894. Il dipinto più notevole è forse "Den ensamma giftsvampen", dove un solo naturalistico fungo velenoso estrae e condensa l'esperienza di infinito una libera parafrasi del panorama simbolista "Mönch am Meer" del 1810 del romantico Caspar David Friedrich. Insieme a Munch, espone a Berlino anche nella primavera del 1893. Strindberg dipinge la sua serie più importante di dipinti nel 1894 a Dornach presso Donau in Austria, in un piccolo cottage durante la gravidanza della sua seconda moglie. Lui descrive la tecnica pittorica nello stesso anno nel saggio "Om slumpen i det konstnärliga skapandet". Come gli spontaneisti degli anni 60 del '900, egli lascia crescere la propria pittura, con l'incontro tra i colori e il pannello, mai completamente astratta ma aperta alle interpretazioni della fantasia degli osservatori. Come Kandinsky, intensifica la forza espressiva dei colori e delle forme fino al punto in cui l'aderenza al principio delle immagini diventa irrilevante. Il suo attaccamento alla realtà è comunque così forte nella sua intera produzione da portare alla luce un nuovo naturalismo sia nella pittura astratta che nelle linee casuali.
Nei dipinti di Dornach, dominano due motivi che sembrano averlo interessato a partire dal 1870: il motivo della grotta e quello dell'onda contro le rocce. Il motivo della grotta, la grotta di foglie sono descritti da Strindberg stesso, in una breve lettera del 1894 al suo amico Littmansson, come una fitta foresta al cui centro un passaggio si apre su un chiaro paesaggio ideale e su dell'acqua immobile un motivo naturalistico-romantico mutuato dalla scuola di Barbizon, ma che egli ha raffinato applicandolo ad un'arte quasi completamente astratta. Ora si aggiungono i grandi dipinti "Underlandet" e "Alplandskap I", ma anche la notevole e scura tela "Golgatha".
Nell'autunno del 1894, Strindberg si reca a Parigi per farsi un nome come scrittore e pittore. Un pittore e mercante d'arte franco-danese di dubbia reputazione, Willy Gretor, si offrì di lanciare Strindberg come pittore. Nel giro di pochi ed inquieti giorni, tra il 7 ed il 10 Settembre del 1894, Strindberg eseguì a Passy una serie dei suoi più raffinati dipinti. Coscientemente, egli scelse motivi più convenzionali e commerciali, ma la tecnica è ancora la sua, posseduta con grande maestria. Al gruppo di questi due dipinti appartengono due dei migliori studi del mare del 1800, "Marin" e "Strandparti", quasi simili ai dipinti di Carl Fredrik Hills.
Una crescente sfiducia nei confronti di Gretor portò Strindberg ad abbandonare subito la pittura. Prima di tutto questo, lui dipinse comunque un paio dei suoi quadri più notevoli: "Snöstorm på havet" e "Hög sjö". Il motivo in "Hög sjö" è, da un punto di vista formale, una tromba d'aria sul mare, ma l'immagine ha abbandonato tutte le pretese del naturalismo. Essa è costruita intorno ad un movimento a spirale che dà all'immagine la sua tensione. La cosa più interessante è tuttavia il trattamento del materiale che fa sì che anche i particolari diventino elementi di una pittura astratta. La pittura è eseguita con molto colore secco esclusivamente in grigio scuro e marrone-bianco, probabilmente con un miscuglio di gesso che conferisce uno spesso rilievo. Per ottenere l'effetto di fuliggine nera, l'immagine è stata bruciata, probabilmente con l'ausilio di un bruciatore o di una lampada a petrolio. Con questo modo di dipingere, Strindberg aveva quasi completamente rotto con l'arte simbolista e naturalistica dominante; il passo successivo deve essere un'arte esclusivamente astratta. Strindberg si trovava al limite di una rivoluzione artistica me non fece il passo decisivo.
Con la sua fantasia visiva fortemente realistica, non poteva lasciar andare l'ultimo illusionismo. La pittura diventa quindi un vicolo cieco, un punto di arrivo della crescita pittorica di Strindberg. Nel 1901, durante un momento di profonda crisi durante il suo terzo matrimonio (con Harriet Bosse), ritorna di nuovo in Svezia e nella sua città natale Stoccolma con il suo arcipelago, riprende per l'ultima volta a dipingere, questa volta con una direzione fortemente simbolista. Durante tre diversi periodi, dipinge grandi, quasi espressionistiche scene naturali che danno l'impressione di un fondo teatrale. In molti dei dipinti, riprende il motivo della grotta, presente in "Infernotavlan" del 1901: l'acqua tranquilla è sostituita dal mare in tempesta. Questo è uno dei dipinti più rappresentativi/intimi: usando lo stesso sfondo, Richard Bergh in seguito dipinse il famoso ritratto dell'adorato amico. Un'altra variante è "Gula hösttavlan", dove il mare si è calmato e il fogliame della cornice di foglie (motivo della grotta) ha assunto i colori malinconici dell'autunno. Il motivo più caratteristico, oltre quello della grotta, è la spaventosa e veloce "Vågen", ripetuta molte volte, con la schiuma bianca alla luce del tramonto sotto minacciose nuvole temporalesche. Quasi tutti i dipinti di Strindberg manifestano una marcata nota simbolica di morte e annientamento. Nel 1905, sembra abbia dipinto per l'ultima volta. Alcuni anni dopo, riprese il suo vecchio punto di vista circa il dubbio valore dell'opera d'arte e si libera di tutti i suoi quadri, sia quelli dipinti da lui che quelli ricevuti dagli amici pittori. Strindberg conosceva il suo valore come pittore e, come nel suo famoso saggio su "Il caso nella creazione artistica" (Slumpen i det konstnärliga skapandet), poteva anche spiegare il perché dipingeva in quel modo. Tuttavia, poteva mai immaginare che sarebbe diventato uno dei più conosciuti pittori svedesi nel mondo, l'unico svedese a cui è stata dedicata una personale della prestigiosa Biennale di Venezia e, per terminare, l'artista svedese più quotato di sempre? Il valore artistico non si deve misurare solo con i soldi e il contributo di Strindberg come pittore non deve essere visto secondo tale prospettiva. Per Strindberg, era importante la comunicazione con il pubblico, con l'osservatore, e nascondere un'opera d'arte in una cassaforte o nella collezione privata di un ricco collezionista equivale ad un omicidio spirituale. Pertanto, si potrebbe sospettare che egli vedrebbe, con sentimenti abbastanza contrastanti, la nuova importanza dei suoi quadri come oggetto di investimenti internazionali.
Durante tutto il periodo tedesco, Strindberg non scrisse quasi nessun'opera narrativa. Si dedicò, invece, alla scienza e alla pittura. Tra i quadri del periodo berlinese, spiccano il grande "Vågen III" alla taverna "Il maiale nero" e il regalo di fidanzamento alla giovane nuova moglie Frida Uhl "Svartsjukans natt", entrambi cupamente espressivi, e la prima versione di "Den grönskande ön", Kymmendö come capovolgimento del famoso dipinto "L'isola dei morti" di Böcklin, "Livets högsommar" come Strindberg interpretò il suo dipinto nel 1894. Il dipinto più notevole è forse "Den ensamma giftsvampen", dove un solo naturalistico fungo velenoso estrae e condensa l'esperienza di infinito una libera parafrasi del panorama simbolista "Mönch am Meer" del 1810 del romantico Caspar David Friedrich. Insieme a Munch, espone a Berlino anche nella primavera del 1893. Strindberg dipinge la sua serie più importante di dipinti nel 1894 a Dornach presso Donau in Austria, in un piccolo cottage durante la gravidanza della sua seconda moglie. Lui descrive la tecnica pittorica nello stesso anno nel saggio "Om slumpen i det konstnärliga skapandet". Come gli spontaneisti degli anni 60 del '900, egli lascia crescere la propria pittura, con l'incontro tra i colori e il pannello, mai completamente astratta ma aperta alle interpretazioni della fantasia degli osservatori. Come Kandinsky, intensifica la forza espressiva dei colori e delle forme fino al punto in cui l'aderenza al principio delle immagini diventa irrilevante. Il suo attaccamento alla realtà è comunque così forte nella sua intera produzione da portare alla luce un nuovo naturalismo sia nella pittura astratta che nelle linee casuali.
Nei dipinti di Dornach, dominano due motivi che sembrano averlo interessato a partire dal 1870: il motivo della grotta e quello dell'onda contro le rocce. Il motivo della grotta, la grotta di foglie sono descritti da Strindberg stesso, in una breve lettera del 1894 al suo amico Littmansson, come una fitta foresta al cui centro un passaggio si apre su un chiaro paesaggio ideale e su dell'acqua immobile un motivo naturalistico-romantico mutuato dalla scuola di Barbizon, ma che egli ha raffinato applicandolo ad un'arte quasi completamente astratta. Ora si aggiungono i grandi dipinti "Underlandet" e "Alplandskap I", ma anche la notevole e scura tela "Golgatha".
Nell'autunno del 1894, Strindberg si reca a Parigi per farsi un nome come scrittore e pittore. Un pittore e mercante d'arte franco-danese di dubbia reputazione, Willy Gretor, si offrì di lanciare Strindberg come pittore. Nel giro di pochi ed inquieti giorni, tra il 7 ed il 10 Settembre del 1894, Strindberg eseguì a Passy una serie dei suoi più raffinati dipinti. Coscientemente, egli scelse motivi più convenzionali e commerciali, ma la tecnica è ancora la sua, posseduta con grande maestria. Al gruppo di questi due dipinti appartengono due dei migliori studi del mare del 1800, "Marin" e "Strandparti", quasi simili ai dipinti di Carl Fredrik Hills.
Una crescente sfiducia nei confronti di Gretor portò Strindberg ad abbandonare subito la pittura. Prima di tutto questo, lui dipinse comunque un paio dei suoi quadri più notevoli: "Snöstorm på havet" e "Hög sjö". Il motivo in "Hög sjö" è, da un punto di vista formale, una tromba d'aria sul mare, ma l'immagine ha abbandonato tutte le pretese del naturalismo. Essa è costruita intorno ad un movimento a spirale che dà all'immagine la sua tensione. La cosa più interessante è tuttavia il trattamento del materiale che fa sì che anche i particolari diventino elementi di una pittura astratta. La pittura è eseguita con molto colore secco esclusivamente in grigio scuro e marrone-bianco, probabilmente con un miscuglio di gesso che conferisce uno spesso rilievo. Per ottenere l'effetto di fuliggine nera, l'immagine è stata bruciata, probabilmente con l'ausilio di un bruciatore o di una lampada a petrolio. Con questo modo di dipingere, Strindberg aveva quasi completamente rotto con l'arte simbolista e naturalistica dominante; il passo successivo deve essere un'arte esclusivamente astratta. Strindberg si trovava al limite di una rivoluzione artistica me non fece il passo decisivo.
Con la sua fantasia visiva fortemente realistica, non poteva lasciar andare l'ultimo illusionismo. La pittura diventa quindi un vicolo cieco, un punto di arrivo della crescita pittorica di Strindberg. Nel 1901, durante un momento di profonda crisi durante il suo terzo matrimonio (con Harriet Bosse), ritorna di nuovo in Svezia e nella sua città natale Stoccolma con il suo arcipelago, riprende per l'ultima volta a dipingere, questa volta con una direzione fortemente simbolista. Durante tre diversi periodi, dipinge grandi, quasi espressionistiche scene naturali che danno l'impressione di un fondo teatrale. In molti dei dipinti, riprende il motivo della grotta, presente in "Infernotavlan" del 1901: l'acqua tranquilla è sostituita dal mare in tempesta. Questo è uno dei dipinti più rappresentativi/intimi: usando lo stesso sfondo, Richard Bergh in seguito dipinse il famoso ritratto dell'adorato amico. Un'altra variante è "Gula hösttavlan", dove il mare si è calmato e il fogliame della cornice di foglie (motivo della grotta) ha assunto i colori malinconici dell'autunno. Il motivo più caratteristico, oltre quello della grotta, è la spaventosa e veloce "Vågen", ripetuta molte volte, con la schiuma bianca alla luce del tramonto sotto minacciose nuvole temporalesche. Quasi tutti i dipinti di Strindberg manifestano una marcata nota simbolica di morte e annientamento. Nel 1905, sembra abbia dipinto per l'ultima volta. Alcuni anni dopo, riprese il suo vecchio punto di vista circa il dubbio valore dell'opera d'arte e si libera di tutti i suoi quadri, sia quelli dipinti da lui che quelli ricevuti dagli amici pittori. Strindberg conosceva il suo valore come pittore e, come nel suo famoso saggio su "Il caso nella creazione artistica" (Slumpen i det konstnärliga skapandet), poteva anche spiegare il perché dipingeva in quel modo. Tuttavia, poteva mai immaginare che sarebbe diventato uno dei più conosciuti pittori svedesi nel mondo, l'unico svedese a cui è stata dedicata una personale della prestigiosa Biennale di Venezia e, per terminare, l'artista svedese più quotato di sempre? Il valore artistico non si deve misurare solo con i soldi e il contributo di Strindberg come pittore non deve essere visto secondo tale prospettiva. Per Strindberg, era importante la comunicazione con il pubblico, con l'osservatore, e nascondere un'opera d'arte in una cassaforte o nella collezione privata di un ricco collezionista equivale ad un omicidio spirituale. Pertanto, si potrebbe sospettare che egli vedrebbe, con sentimenti abbastanza contrastanti, la nuova importanza dei suoi quadri come oggetto di investimenti internazionali.
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