Omeopatia musicale: pillole per attenuare il male dell'insensibilità culturale dilagante.
Curarsi con la musica senza necessariamente ricorrere al suono...

mercoledì, aprile 21, 2021

Musica antica a Praga: Miroslav Venhoda (1915-1987)

Far rivivere gli antichi valori musicali, 
che pur conservati sul pentagramma sono però incomprensibili nella forma originaria per l'ascoltatore moderno, è il credo del prof. Miroslav Venhoda, direttore artistico del prezioso complesso da camera praghese che porta il nome "Madrigalisti Praghesi".
Sotto la guida di M. Venhoda, creatore non solo in senso artistico ma anche scientifico, uomo di un'ammirevole fantasia e costanza, i Madrigalisti Praghesi compiono escursioni nei lontani secoli della storia musicale e i loro risultati interpretativi hanno spesso il carattere di vere e proprie scoperte.
Fulcro del loro repertorio è la musica gotica, rinascimentale e del primo barocco e comprende compositori europei e boemi dei tempi passati (Gailam de Machaut - compositore francese del XIV secolo, che visse alcuni anni alla corte del re boemo Giovanni di Lussemburgo - Claudio Monteverdi, G.P. da Palestrina, Josquin des Prez e fra gli autori boemi F.I. Tüma, B.M. Cernohorsky, Krystof Harant di Polzice, Adam Michna di Otradovice e diversi altri). I Madrigalisti Praghesi non rifuggono però neppure gli autori modernissimi, alcuni dei quali scrivono le loro composizioni direttamente per questo complesso. Nell'esecuzione dei Madrigalisti verranno per esempio presentati i "Madrigali patibolari" del compositore boemo Jan Rychlik su versi di Ch. Morgenstern, dove compare sia il testo ceco che tedesco e latino, al Festival di Salisburgo verrà eseguita
la composizione dell'autore boemo contemporaneo Petr Eben "Pragensie" su testi dei ricettari rudolfini, all'interpretazione dei Madrigalisti sono legate anche composizioni di Leos Janacek, Bohaslav Martinü, Pavel Borkovec ed altri.
I Madrigalisti Praghesi sono giovani non solo nello stile interpretativo ma anche nell'età media dei membri del complesso (27-30 anni). Sull'esempio dei madrigalisti antichi tutti e nove i solisti sanno non solo suonare strumenti dell'epoca ma anche cantare. Cercano di trovare la via verso un'esecuzione autentica delle composizioni del passato. In questo sono facilitati anche dal Museo Nazionale praghese che permette loro di usare strumenti musicali originali appartenenti alle ricche collezioni della sezione musicale: il corno ricurvo, antichi flauti, trombe, ciaramelle, liuti, cembali, strumenti a percussione, ecc..
Il repertorio base viene scelto e strumentato dal prof. M. Venhoda, che inoltre dirige il complesso, suona l'organo e il cembalo.
Ammirevole è soprattutto il modo libero e confidenziale con cui si eseguono i concerti, cosicché tra il pubblico e musicisti si crea un clima di immediatezza, di vicinanza e di leggerezza, sotto cui si cela però una impeccabile intonazione e una tecnica perfetta. I loro concerti si svolgono in un’atmosfera affascinante e irripetibile; lo stesso godimento viene offerto però anche dagli oltre 50 long playing incisi dal complesso, la maggior parte dei quali è esportata su licenza in tutto il mondo e che per i conoscitori rappresentano spesso vere scoperte.
I Madrigalisti Praghesi effettuano annualmente molte tournées all'estero (nel 1973 saranno in Italia, Romania, Polonia, Austria, Jugoslavia, per il 1974 si prepara un lungo viaggio negli Stati Uniti). In Cecoslovacchia eseguono numerosi concerti anche nell'interno di antichi castelli, di chiese e di musei (uno dei più popolari è  "il concerto delle 17.17", un programma di un’ora composto di brevi e affascinanti carellate nella storia della musica, che si tiene una volta al mese nel Museo Nazionale di Praga), collaborano con gli studi radiotelevisivi e cinematografici. Un riconoscimento della loro maestria sono anche i tre Grand Prix Charles Cros di Parigi, ottenuti per la perfetta interpretazione di opere di antichi maestri, premi radiofonici, della Casa discografica cecoslovacca Supraphon ed altri.
Katerine Pstrossova
("Rassegna Musicale Curci", anno XXVI n.1, aprile 1973)

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