Omeopatia musicale: pillole per attenuare il male dell'insensibilità culturale dilagante.
Curarsi con la musica senza necessariamente ricorrere al suono...

mercoledì, novembre 23, 2005

Stravinskij ha detto di...

GABRIELE D'ANNUNZIO
Un uomo piccolo, vivace ed elegante, molto profumato e molto calvo... era un conversatore brillante, veloce e molto divertente, così dissimile dalle "conversazioni" dei suoi libri... Veniva alla mia casa di Parigi, al Balletto, ai miei concerti in Italia e in Francia. Poi improvvisamente scoprì che il suo gusto esecrabile in letteratura corrispondeva al gusto esecrabile di Mussolini in ogni altra cosa. Cessò di essere un personaggio e di essere divertente.

REYNALDO HAHN
Lo vedevo spesso, sempre in compagnia di Proust... Un uomo esile ed elegante, dai modi materni... Era l'idolo dei salotti parigini e in quel periodo l'appoggio dei salotti era molto utile a Diaghilev. Dopo la guerrà lo lasciò cadere per la stessa ragione che l'aveva reso importante: la sua reputazione nei salotti. Era un entusiasta del Sacre, e rimase un sostenitore della mia musica fino a Pulcinella, che lo trasformò in nemico.

THOMAS MANN
Gli piacevano molto le discussioni musicali e il suo tema preferito era che la musica è l'arte più distaccata della vita, l'arte che non ha bisogno di nessuna esperienza. Aveva l'aspetto del professore, ritto e quasi rigido sul collo, con la mano sinistra spesso infilata nella tasca della giacca. Mi piace, di lui, una descrizione che fece di mia moglie dopo una serata passata insieme ad Hollywood: "la moglie di Stravinskij è una belle russe, un esempio di bellezza tipicamente russa in cui la qualità di simpatia umana raggiunge l'apice". Mia moglie Vera è senz'altro bella, ma non ha una sola stilla di sangue russo nelle vene.

MARCEL PROUST
Un uomo pallido, vestito elegantemente e alla francese, portava guanti e teneva un bastone di canna. Si parlò di musica ed egli espresse il suo grande entusiasmo per gli ultimi quartetti di Beethoven - entusiasmo che avrei condiviso, non fosse stato un luogo comune fra gli intellettuali di quel tempo e, più che un giudizio musicale, una posa letteraria.

RICHARD STRAUSS
Mi piacerebbe che tutte le opere di Strauss venissero ammesse in un qualunque purgatorio dov'è punita la banalità trionfante... Non posso sopportare i suoi accordi di quarta e sesta: sentendo Ariadne mi vien voglia di urlare... A Parigi non volle mai parlarmi in tedesco sebbene io parlassi il tedesco meglio di quanto lui il francese. Era molto alto, calvo e pieno d'energia, un vero ritratto di bourgeois allemand... il suo comportamento verso gli orchestrali non era ammirevole e i musicisti lo detestavano cordialmente, ma ogni sua osservazione correttiva era esatta; il suo orecchio e la sua abilità musicale inattaccabili.

Stravinskij (Musica Viva, Anno VI n.4, aprile 1982)

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