Omeopatia musicale: pillole per attenuare il male dell'insensibilità culturale dilagante.
Curarsi con la musica senza necessariamente ricorrere al suono...

venerdì, settembre 02, 2005

Mozart scrive alla cuginetta

Mannheim, 5 novembre 1777

il di lei scritto pregiato l'ho ricevuto ben ripiegato, e rigirato ne ho ricavato che il sig. cugino salvottino e la sig. cugina leprottina, lei come me, sono su di giri biri; siamo anche graziadio e graziancora in buona salute almeno per ora. Oggi ho allungato le sgrinfie strinfie anche sulla lettera sguercia del mio papà haha. Spero che Lei abbia ricevuto nonché avuto grattuggiato lo scritto inzuppato che da Mannheim le ho mandato. Tanto meglio, meglio tanto! Ora però qualcosa di assennato.
Mi dispiace molto che il sig. prelato in insalato sia nuovamente stato da un colpo e da un peto colpito. Pure spero, con l'aiuto del divino dileggio, che non ci siano conseguenze maialesche o peggio. Lei mi scrive fissamente che manterrà il suo giuro spergiuro, quello che aveva in mente prima della mia partenza da Ogosto, e presto lesto. Beh, mi farà certo spiacere. Inoltre mi scrive, anzi, estrinseca, evidenzia, annuncia, fa sapere, chiarisce, allude, ragguaglia, rende noto, mette in luce, pretende, ambisce, desidera, vuole, vorrebbe, ordina che detto fatto io le invii il mio ritratto. Eh bien, lo invierò certo di zacchere e pillacchere coperto. Qui, par ma la foi, ti caco sul naso e tutto attorno al mento. Appropòs. Ce l'ha sempre lo spuni cuni fait? --- Cosa? -- se lei mi vuole ancora bene -- lo credo bene! Tanto meglio, meglio tanto! Già, così va il mondo, uno ha la borsa e l'altro i soldi; lei con chi sta? -- con me, vero? -- e lo credo! Ora va peggio ancora. Appropòs.
Non le piacerebbe tornare presto dal sig. Battil'oro?
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Ma per far che? - - cosa? - - niente! - - solo per chiedere dello Spuni Cuni fait, nient'altro. Nient'altro? - - Beh, beh; evviva evviva tutti quelli che che - - che - - - come va avanti? - - Adesso auguro una notte buona, smerdi il letto finché risuona; dorme contento chi tira il culo su fino al mento; ora vado a gozzovigliare per poi potermi un po' addormentare. Domani ci parleremo in modo assennato spezzato. Le dico di avere una cosa a mucchi, lei crederlo non potrà; ma domani sentirà. Nel frattempo mi stia bene, ah mi arde il culo come il fuoco! Che vorrà mai dire? - - Che la merda vuole uscire? - Sì, sì, merda, io ti conosco, io ti vedo, io ti gusto - - e - - che è mai? - - possibile! - - oh dei! - - non mi inganni, oreccbiò mio? - - no, è così, così davvero - - quale suono lungo e triste! - - Oggi il cinque questo scrivo. Ieri ho parlato con l'illustrissima consorte del principe elettore e domani 6 suonerrò nel grande concerto di galla, e poi ancora nel cabinet, come mi ha detto la pessaprinci in persona. Ma adesso davvero qualcosa di serio!
1: arriveranno nelle Sue mani una o più lettere a me dirette, nel qual caso La prego di - - cosa? - già, un volpacchiotto non è un leprotto, ecco, questo - - Dunque, dov'ero rimasto? - - ah sì, all'arriveranno; - - sì, sì, arriveranno - - sì, chi? - - chi arriverà - - ecco, ora ricordo. Lettere, arriveranno lettere - - ma che genere di lettere? - - Beh, lettere per me, che prego di inviare appunto a me; le farò sapere per dove proseguirò una volta partito da Mannheim, ora numero 2. La prego, perché no? - la prego, carissima pazzerella, perché no? - - se per caso scrive alla sig. Tavernier a Monaco faccia un complimento da parte mia alle 2 sig.rine Freysinger, perché no? - - curioso! Perché no? - - e alla più giovane, cioè la sig. Josepha, porgo tutte le mie scuse, perché no? - perché non dovrei chiedere scusa? - Curioso! - dunque non saprei perché? - - le faccio tutte le mie scuse per non averle ancora inviato la sonata promessa, ma appena possibile la manderò. Perché no? - - cosa - - perché no? - - perché non dovrei mandarla? - - perché non dovrei spedirla? - - perché no? - - Curioso! non saprei perché? - - Insomma, lei mi farà questo piacere; - perché no? - - perché non dovrebbe farmelo? - perché no, curioso! Anch'io gliene faccio uno, se vuole, perché no? - - perché non dovrei farglielo? - - Curioso! perché no? E non saprei perché non dovrei? - - non dimentichi di porgere da parte mia un complimento anche al papà e alla mamma delle 2 signorine, perché sarebbe una mancanza grossolana se si dovesse aver lasciato dimenticato padre e madre. Quando poi avrò finito la sonata, la invierò io stesso a lei, insieme a una lettera; e lei avrà la bontà di spedire il tutto a Monaco. Adesso devo finire, e la cosa mi secca da morire. Signor cugino, andiamo svelti alla Santa Croce e guardiamo se c'è su ancora qualcuno? - - non ci fermiamo, solo per bussare, nient'altro. Ora devo raccontarle una triste storia che è accaduta in questo momento. Mentre sono tutto intento a scrivere la lettera, sento qualcosa fuori in strada. Smetto di scrivere - - mi alzo, vado alla finestra - - e - - non sento più niente - - mi risiedo, ricomincio a scrivere - - non ho scritto neanche io parole che sento di nuovo qualcosa - mi rialzo - - come mi alzo sento ancora qualcosa, ma molto debole - - però c'è odor di bruciaticcio - puzza, ovunque mi sposti. Se guardo fuori dalla finestra l'odore scompare, come guardo dentro, rieccolo - - finalmente la mamma mi dice: scommettiamo che ne hai mollato uno? - - non credo, mamma. Sì, sì, è proprio così. Faccio la prova, mi infilo il primo dito nel culo, poi annuso e - - ecce provatum est: la mamma aveva ragione. Ora mi stia bene, la bacio 1oooo volte e sono come sempre il vecchio giovane Codadisuino.

Wolfgang Amadé Ghirlandino.

da noi due viaggiatori mille
complimenti al sig. cugino e alla sig. cugina.
a tutti i miei buoni amici strici
il mio saluto nuto; addio streghetta folletta.
(cuore) 333 fino alla fossa se vivranno le mie ossa.
Miehnnam, li 5 erbotto 7771

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