Negli ultimi anni di vita, mentre le esecuzioni delle sinfonie si facevano più frequenti (anche se in versioni ancora non autentiche) Bruckner cominciò persino a temere che i posteri potessero tradire la sua lezione. Nel 1892-93 raccolse e rilegò tutti i manoscritti delle versioni definitive e li chiuse in un plico sigillato. Nel testamento, dettato nel 1894, stabilì che questi manoscritti venissero consegnati alla Hofbibliothek di Vienna per la conservazione e l'affidamento (se richiesti) alle case editrici. I suoi timori non erano infondati. In quello stesso anno Franz Schalk dirigeva a Graz la prima esecuzione della Quinta in una versione da lui stesso ridotta e riorchestrata mentre Bruckner, gravemente infermo, non era presente; questa, nel 1896 (quando Bruckner era prossimo alla morte), ne sarebbe divenuta la prima edizione. Lo stesso destino toccò alla Nona, nel 1903 (a sette anni dalla morte di Bruckner), ad opera del Löwe. La Internationale Bruckner Gesellschaft venne fondata, nonostante la ferma opposizione di Löwe e di Franz Schalk, soltanto nel 1927. Nel 1931 si iniziava il lungo lavoro di edizione delle partiture definitive. E finalmente veniva meno il fantasma che aveva angosciato l'autore. Grazie alla sua tenacia, Bruckner aveva imposto, dopo la morte, la sua volontà nell'unica iniziativa editoriale veramente importante.
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